Renzi, sfida referendum, poi incontra Abe. Proteste per il caso Banca Etruria

Giornata fiorentina intensa per il presidente del consiglio, che ha partecipato tra l'altro al bilaterale con il premier giapponese / Video 1 / Video 2 / Video 3 / Video 4

Renzi con Shinzo Abe (New Press Photo)

Renzi con Shinzo Abe (New Press Photo)

Firenze, 2 maggio 2016 - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi stamani dal Teatro Niccolini ha iniziato la sua staffetta per lanciare i comitati per il sì al referendum costituzionale del prossimo autunno. Platea e palchi del teatro, nel centro storico di Firenze e recentemente restaurato, erano strapieni e molte persone sono rimaste fuori. In platea il sindaco Dario Nardella, il segretario del Pd toscano, l'onorevole Dario Parrini, il tesoriere 'dem', Francesco Bonifazi, i deputati toscani Federico Gelli, Marco Donati e Andrea Manciulli. Ad accogliere il premier, a pochi passi dal Duomo, anche il governatore Enrico Rossi, candidato alla segreteria del Pd. 

Non sono mancate le contestazione all'arrivo di Renzi da parte di un gruppo di risparmiatori truffati. I manifestanti lo hanno accolto gridandogli "buffone, buffone" e "Pinocchio" ed esponendo cartelli con la scritta "rimborsi totali o pioggia di azioni legali" e "rimborsi all'80%, ancora una volta una truffa". Renzi è entrato nel teatro da un ingresso secondario. Durante le contestazioni un anziano si è sentito male. A circa 100 metri dall'ingresso, dietro l'area transennata, hanno protestato anche una decina di attivisti del movimento lotta per la casa con alcuni antagonisti.

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Una volta raggiunto il palco del teatro Renzi è entrato subito nel vivo della questione referendum: "Ho bisogno di 10mila comitati in tutta Italia" composti da "un minimo di 10 persone fino a un massimo di 50". "Il meccanismo dei comitati e' il meccanismo che ci serve", spiega Renzi, andranno costruiti "anche fuori e dentro partiti, si dovranno unire 5-6-10 persone, anche studiare la riforma" e poi ci si dovra' "mettere di fronte un bivio" per la scelta. Il presidente del Consiglio assicura il suo impegno, "girerò come un globe trotter" perche' "non ho paura" e non mi risparmio", ma e' "cruciale oggi ognuno prenda un pezzettino di questa sfida". Il fatto e' che "c'e' un'Italia che dice si' che e' piu' forte di tutto il resto", afferma Renzi, "se abbiamo grande storia dietro le spalle e' perche' abbiamo il dovere di costruire un futuro per i nostri figli che non e' quello di chi sa solo piangere e dire no". Quindi, conclude, la' fuori "c'e' un'altra Italia" e allora "andiamo a scoprirla casa per casa e andiamo a vincere referendum di ottobre".

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