Atterraggio con il laser negli occhi, è paura nei cieli sopra Firenze

Sono già due i casi denunciati dai piloti, infastiditi da un raggio verde / PERETOLA E' IL TERZO AEROPORTO PIU' 'COLPITO'

L'aeroporto di Peretola "Amerigo Vespucci"

L'aeroporto di Peretola "Amerigo Vespucci"

Firenze, 5 maggio 2015 - Un raggio laser puntato contro gli occhi del comandante di un aereo in atterraggio è un attentato. Il codice penale lo prevede e lo norma come «attentati alla sicurezza dei trasporti». E dice il codice: «Chiunque pone in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti per terra, per acqua o per aria, è punito con la reclusione da uno a cinque anni». Nella migliore delle ipotesi, cioè che si tratti di una bravata, ma non si può escludere qualcosa di più serio, l’allarme scattato domenica notte all’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola, può costare all’inutile idiota di turno, una condanna a 5 anni di carcere. Una bravata piuttosto cara. Ma cosa è successo esattamente domenica al Vespucci? E come è arrivato l’allarme?

E’ successo che due comandanti pilota di compagnie straniere con scalo notturno a Firenze in atterraggio hanno comunicato prima alla torre di controllo di essere infastiditi nella manovra durante le manovre di landing, l’atterraggio, da qualcuno che puntava contro la cabina di pilotaggio dei velivolo un potente raggio laser di colore verde. In condizioni normali, se non c’è vento di coda, l’atterraggio degli aeromobili avviene sempre in direzione da ovest-sud-ovest cioè dall’autostrada verso monte Morello per intendersi. Gli ultimi due velivoli in atterraggio la scorsa notte hanno subito entrambi la stessa sorte: il raggio verde puntato contro la cabina. I comandanti hanno informato subito la torre di controllo di quello che stava avvenendo e la torre ha chiesto l’intervento della Polizia dell’aeroporto e dei servizi di sicurezza. L’allarme è stato immediato e alcune pattuglie hanno controllato la zona alla ricerca dell’«abbagliatore».

Appena scesi a terra i comandanti hanno presentato una segnalazione ufficiale negli uffici della Polaria. E’ possibile che dietro un gesto scellerato di questa portata ci sia soltanto uno sciocco, magari con alcuni amici. Comunque si tratta di una persona che forse non conosce i rischi a cui sta sottoponendo il velivolo con tutti i passeggeri e l’equipaggio e forse non conosce neppure l’ammontare della pena per sé se poi non succede assolutamente nulla all’aereo. Ma la Polaria e l’Ente per la sicurezza dei voli non liquidano questo episodio con semplicità. In primo luogo bisogna essere certi che si tratti solo del gesto di uno squilibrato e non piuttosto le prove generali di un altro tipo di attentato ben più serio. Da una prima ricostruzione sembra che il raggio laser sia partito da terra, forse da qualcuno che era in una macchina parcheggiata ai confini esterni dell’aeroporto, comunque non da una abitazione o da un posto fisso. In secondo luogo c’è da valutare, dicono gli investigatori, di che laser si tratti. Infatti ci vuole un apparecchio di buona potenza per arrivare a disturbare da terra e da lontano la cabina di pilotaggio di un aereo in volo o in movimento da alcune centinaia di metri di distanza. Un raggio piuttosto potente, più potente, pare, di quelli che si trovano in libera vendita e che gli sciocchi usano allo stadio in notturna per «accecare» il portiere della squadra avversaria.

Amadore Agostini

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