Maggio Musicale, consulenza alla Bain nel mirino. «Ora Bianchi ci dia spiegazioni»

Pierattini: «Perché la Fondazione ricorre a incarichi esterni?»

Francesco Bianchi, soprintendente al Maggio (Visintini/New press Photo)

Francesco Bianchi, soprintendente al Maggio (Visintini/New press Photo)

Firenze, 30 maggio 2015 - LA CONSULENZA da 350mila euro per sei mesi alla Bain & Company e il deficit di bilancio a 5,9 milioni? No, di ufficiale non sappiamo nulla, rispondono i sindacati, che chiederanno chiarimenti al sovrintendente dell’Opera di Firenze Francesco Bianchi nel prossimo incontro fissato il 4 giugno. «Ma se davvero fosse così, se la Fondazione avesse bisogno di ricorrere ad una consulenza esterna per gestire, come sembra, il piano di risanamento, Bianchi ci dovrà spiegare – commenta Cristina Pierattini, della Slc Cgil – qual è il suo ruolo, quale quello del direttore operativo Alberto Triola, che si sarebbe dovuto occupare proprio della gestione del piano».

CI SONO GROSSI problemi sulla vendita di biglietti, fa presente la sindacalista, non si riescono a trovare sponsorizzazioni. «I dipendenti hanno fatto sacrifici, 42 sono stati licenziati, gli altri pagano le conseguenze di una gestione sbagliata. E i dirigenti che fanno? Quali sono le loro qualità? Se appaltano a terzi in tempi di spending review, allora immagino – conclude la Pierattini – che non siano in grado di fare loro quello che è chiamata a fare la Bain & Company». La quale al Maggio lavora già. Ha vinto un paio di appalti: il servizio di consulenza gestionale per la ristrutturazione e riorganizzazione dell’ufficio acquisti, aggiudicato a ottobre 2014 per una cifra di 144mila euro più iva, più una quota variabile proporzionale ai risultati, fino ad un importo massimo complessivo di 205mila euro, ed un secondo, vinto a novembre dello stesso anno, per 71mila euro più iva, fino ad un massimo di 205mila, per la rinegoziazione e stralcio dei debiti pregressi.

SI SONO OCCUPATI, sembra, anche della procedura di mobilità e ora, con questa nuova consulenza, si dovrebbero dunque occupare del piano di risanamento e della riorganizzazione della struttura amministrativa. Alla Bain ha lavorato ormai molti anni fa come senior manager anche il supercommissario Pier Francesco Pinelli, ingegnere oggi preposto a vigilare sui piani presentati delle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane e sui loro bilanci, come previsto dalla legge Bray.

«NOI DI QUESTA nuova consulenza non sappiamo niente – commenta Nicola Lisanti, della Uil – ma sappiamo che la Bain & Company con lo stralcio ha lavorato egregiamente, visto che si è arrivati ad un taglio di oltre il 40% del debito». E in merito al deficit di quasi 6 milioni, secondo i dati di bilancio del preconsuntivo 2014? «Non abbiamo questi dati, anche se li abbiamo chiesti a Bianchi», precisa Angelo Betti, della Fistel Cisl.

«CERTO è – prosegue – che un buco nel 2015 è un’ipotesi verosimile, visto che il piano di rientro è partito con un anno di ritardo per colpa del ministero. Presentato a gennaio 2014, è infatti stato approvato a ottobre. I soldi sono arrivati a dicembre 2014. Sarà dunque difficile arrivare al 2016 in pareggio, come invece previsto dal piano».

 

 

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