Ottantacinque anni fa nasceva Julinho. Il figlio Carlos: "La sfida tra Fiorentina e Palmeiras è il modo migliore per ricordarlo"

Il 29 luglio 1929 nasceva Julio Botelho, l'eore del primo scudetto viola. Nella notte tra mercoledì e giovedì a San Paolo (quando in Italia saranno le 2.50 di giovedì mattina) i viola sfideranno il Palmeiras per la coppa intitolata a lui LA FIORENTINA ARRIVA A SAN PAOLO ACCOLTA DALLA FAMIGLIA DI JULINHO / ALLENAMENTI A SAN PAOLO/ FIORENTINA, BUONA LA PRIMA IN COPA EUROAMERICANA. GOMEZ; GOL E VITTORIA / LE FOTO DI ESTUDIANTES-FIORENTINA /SVAGO A BUENOS AIRES:VIDEO /FIORENTINA, TOURNEE SUDAMERICANA NEL SEGNO DI JULINHO

Julinho in azione contro la Sampdoria (New Press Photo)

Julinho in azione contro la Sampdoria (New Press Photo)

Firenze, 29 luglio 2014  - "Oggi, il 29 luglio mio padre avrebbe compituto 85 anni. E non c'è modo migliore per festeggiare questo compleanno con la partita di domani tra Palmeiras e Fiorentina. Festeggerà in cielo insieme a mia madre". Carlos Botelho, uno dei figli del grande Jùlio Botelho, il famoso Julinho (eroe del primo scudetto viola nel '55/'56, scomparso l'11 gennaio 2003) è commosso e felice per questa felice coincidenza tra l'anniversario della nascita del padre e la sfida che si giocherà a San Paolo nella notte tra mercoledì e giovedì (in Italia saranno le 2.50 di giovedì mattina, diretta tv su Sportitalia).  Una sfida che assegnerà proprio la "Coppa Julio Botelho" e che fa parte della tournée viola per la  "Copa Euroamericana", che ha visto il successo nell'esordio in Argentina contro l'Estudiantes. Un esordio vincente grazie al gol di Mario Gomez.

Quello tra Firenze e Julinho è stato un grande amore (anche se il campione brasiliano ha giocato solo tre stagioni in viola (‘55/’56 - ‘55/’57- ‘57-‘58), ma forse è meglio dire che "è" un grande amore, un rapporto che continua anche oggi nel ricordo dei meno giovani e nella curiosità dei più giovani di saperne di più di questo mito del calcio mondiale. Un amore ricambiato perché, a sua volta Julinho (che viveva in via Pietro Tacca) era innamorato di Firenze: «Mio padre mi parlava spesso di Firenze, degli amici che aveva. Mi parlava con nostalgia degli amici, di Firenze e della Fiorentina», ricorda Carlos. In fondo, Julinho è stato protagonista di una “saudade” alla rovescia: «Quando ero in Italia — raccontava la straordinaria ala destra brasiliana — soffrivo per la nostalgia della mia famiglia e di Penha (il quartiere di San Paolo dove era nato e dove tutt’ora vivono i figli, ndr). Quando sono tornato in Brasile soffrivo per la nostalgia degli amici che avevo a Firenze».

Jùlio Botelho, per tutti Julinho, è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, certamente, insieme a Garrincha, la migliore ala destra del calcio brasiliano e una delle migliori del mondo. Nato a San Paolo del Brasile il 29 luglio del 1929 nel quartiere Penha, Julinho ha legato il suo nome soprattutto alle tre stagioni nella Fiorentina (‘55/’56 - ‘55/’57- ‘57-‘58) e allo scudetto del 1955/1956 e resterà sempre legato a Firenze e alla Fiorentina. Non solo Fiorentina, però, perché la sua carriera, anche in Brasile è stata ricca di gol straordinari e dribbling ubriacanti.

In viola ha realizzato 22 gol in 89 partite di campionato (in totale, 98 gare ufficiali e 23 reti). Il suo esordio in Brasile avviene nella squadra Juventus Sp (squadra di San Paolo), poi si mette in luce nella Portoguesa (191 presenze e 101 gol, poi in viola e quindi al Palmeiras (266 presenze 77 reti). Con la Nazionale del Brasile ha giocato 27 partite segnando 13 gol e disputando partite memorabili come quella contro l’Ungheria ai Mondiali 1954 in Svizzera e contro l’Inghilterra in una sfida del 1959. Nella sua carriera ha vinto (oltre allo scudetto in Italia con la Fiorentina), tre tornei “Rio-San Paolo”, tre campionati Paulista, una Taça Brasil, una Coppa Grasshoppers e un Campionato Panamericano (con il Brasile). Sempre con la Fiorentina fu protagonista di due secondi posti e della sfortunata finale di Coppa Campioni contro il Real Madrid.

 

 

L'arrivo della Fiorentina all'aeroporto di San Paolo

 

La famiglia di Julinho segue con passione le vicende viola e così, all'aeroporto di San Paolo la squadra viola ha trovato proprio Carlos Botelho, insieme alla moglie Graziella e alla figlia Bia. Carlos, tifosissimo, della Fiorentina, avrà l'onore di consegnare alla squadra vincitrice la "Coppa Julio Botelho" intitolata a suo padre.

La famiglia di Carlos Botelho (figlio di Julinho) con Joaquin

 Proprio Carlos Botelho ha lanciato, quasi un anno fa, l'idea di una scuola calcio in Brasile nel nome di suo padre e della Fiorentina. Un'idea della quale ha parlato all'amministratore delegato della Fiorentina, Sandro Mencucci, in occasione della sua visita a Firenze, nell'ottobre scorso. Ora, ecco un nuovo sviluppo: "Ho parlato con il presidente del Palmeiras, Paulo Nobre _dice Botelho_ e lui è molto interessato a questo progetto. La partita di mercoledì sarà l'occasione per parlarne con i dirigenti viola". Nobre, come spiega Botelho, intende anche contattare direttamente Mencucci e Andrea Della Valle (che non hanno seguito la squadra nella tournée in Sud America) proprio per approfondire questa idea. 

Un'eventuale partnership tra le due società rafforzerebbe ancora di più il carattere fortemente italiano del glorioso club brasiliano detto "Alviverde" (bianco-verde) o "Verdão" (grande verde) per i suoi colori sociali. Infatti, occorre ricordare che il Palmeiras (società nata con il nome di "Palestra Italia") venne fondato dalla comunità italiana di San Paolo nel 1914 e tra i fondatori c'erano anche alcuni toscani.

La partita contro la Fiorentina, rientra nei festeggiamenti per il centenario del Palmeiras che, al bianco verde, potrebbe aggiungere una sfumatura di viola nel nome del mito di Julinho.

 

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