I nuovi mostri

L'editoriale del direttore de La Nazione

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 2 agosto 2015 - Colpi sparati in aria, le urla che si accavallano l’una sull’altra, i bambini che piangono, qualcuno che pensa a un attacco dell’Isis e scappa... Scene da fine del mondo, scene da film western, e invece, purtroppo, siamo in una delle spiagge più famose e affollate d’Italia, Lido di Camaiore, a mezzogiorno del primo agosto, quando migliaia di persone hanno finalmente trovato il modo di «staccare» e concedersi qualche giorno di riposo. Un piccolo gruppetto di sinti romeni aveva ingaggiato uno scontro a fuoco con la polizia proprio nel viale prospiciente al mare: inseguimento, speronamento. E il far west... Un film che non avremmo mai neppure pensato di vedere in una spiaggia del nostro paese e che segue le bruttissime immagini che ci hanno bombardato tutta la settimana sui disastri del nostro sistema aeroportuale, con Fiumicino bloccato da un incendio, le file di viaggiatori infuriati al check-in, o alle altre istantanee di qualche giorno prima quando a Pompei e al Colosseo centinaia di turisti erano rimasti fregati da scioperi improvvisati.

UN UNICO film horror a più episodi, che potremmo titolare solo in un modo: «I mostri del terzo millennio», col sottotitolo «Quando la smetteremo di farci del male?». E senza saltar troppo di palo in frasca, perché lo sciopero di Pompei e la sparatoria a Viareggio non sono in tutto e per tutto la stessa cosa, vogliamo riflettere su questa sorta di tendenza autodistruttiva, questo oscuro cupio dissolvi, che pare aver in qualche modo minato negli ultimi tempi la nostra convivenza civile, le regole del gioco sociale, per cui va bene tutto tanto sta andando tutto alla malora.

ALLORA non serve perseguire come bene primario la sicurezza delle nostre città e non si fa tutto ciò che si potrebbe fare per tenere alla lontana dalle spiagge o magari anche dal nostro Paese malviventi che è bene stiano a casa loro. Così accade che con ogni probabilità lo scalo aereo principale della Penisola finisce sotto un attacco mascherato da incidente. E si accetta persino che quattro cretini mascherati da sindacalisti (parlando da sindacalisti) arrechino una ferita profonda al bene primario prodotto da questa nazione nei secoli: la bellezza. Manca una reazione, manca uno scatto, ci si abitua alla banalità delle notizie negative. Aspettando la prossima. Ma davvero, quando la smetteremo di farci del male?

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