Uffizi, il direttore al megafono contro bagarini e scippatori

Il messaggio del direttore Eike Schmidt per mettere in guardia i turisti in coda. Resta il problema dei siti-civetta

Il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt

Il direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt

Firenze, 24 maggio 2016 - Sarà mai possibile combattere i bagarini con un megafono? Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, crede proprio di sì. E da oggi lancia la sua crociata per salvare i poveri turisti in coda, regolarmente circuiti da un esercito di “mercanti” di biglietti da smerciare a prezzi stratosferici, a volte proponendo un espediente per saltare la fila, a volte offrendo chissà quale visita guidata.

Così il tedesco Schmidt, nei panni di un moderno Robin Hood, da stamani e per tutto il giorno a intervalli regolari, metterà in guardia i visitatori con un messaggio-appello che risuonerà forte nel piazzale degli Uffizi: "Buongiorno, sono il direttore Eike Schmidt, ecco qual è il prezzo del biglietto, dove potete acquistarlo e come fare a prenotare la visita accorciando i tempi...", ricordando la collocazione delle biglietterie e l’indirizzo online del sito ufficiale web www.uffizi.it.

Questa più o meno la raccomandazione, che dagli altoparlanti risuonerà in italiano e in inglese, sperando che ciò possa mettere in allerta dai tanti tentativi di bagarinaggio, contro i quali non è stato possibile fare nulla per vie legali.

Prima di Schmidt ci hanno provato tutti, direttori e soprintendenti, ma senza risultati. E già che c’è, alle informazioni sugli ingressi al museo il direttore aggiunge: "Fate attenzione agli scippatori!" Insomma, un po’ come dire, ricordatevi che siete in Italia! Oltretutto nello stile alla Totò. E infatti dal confinante Palazzo Vecchio non si nasconde l’immediata irritazione per questa trovata salva-turisti: "Il problema della sicurezza e degli abusivi è importante – afferma l’assessore Federico Gianassi –, ma questo provvedimento rischia di essere un boomerang. E in quanto a controlli stiamo facendo enormi sforzi con polizia municipale, polizia e carabinieri".

In realtà gran parte del problema dei bagarini nasce dal web, dove siti turistici confezionati con le sembianze del portale ufficiale degli Uffizi vendono i biglietti del museo, con l’aggiunta di servizi di vario tipo, a prezzi che possono raddoppiare o triplicare il costo del normale ingresso. Ma può un altoparlante arginare il mare magnum di Internet? E cosa potrà mai pensare un turista che si sente messo in guardia da approfittatori di ogni tipo, nel luogo emblema massimo della bellezza e della cultura? Certamente una cosa simile non si è mai vista in nessun museo al mondo...

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