Rimpasto in Giunta a Firenze, l'opposizione abbandona l'aula, il Pd: "Incomprensibile"

Muro contro muro sulla nomina di Paola Concia e Cecilia Del Re

Il consiglio comunale

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Firenze, 13 febbraio 2017 - Le opposizioni al Consiglio comunale di Firenze lasciano l'aula per protesta: a far scoppiare il caso, le nomine dei nuovi assessori, Cecilia Del Re e Paola Concia, annunciate dal sindaco Dario Nardella nei giorni scorsi dopo le dimissioni di Nicoletta Mantovani dall'esecutivo di Palazzo Vecchio. Dimissioni, però, di cui mancherebbero - denunciano i rappresentanti di Si, M5S, Alternativa libera, Forza Italia, Fratelli d'Italia e gruppo misto - gli atti formali. «Non risulta, ad oggi, giorno di consiglio, la documentazione necessaria - spiega Tommaso Grassi di Si - né, poiché il sindaco Dario Nardella è a Roma alla Direzione del Pd, è stata effettuata la comunicazione della revoca delle deleghe per Mantovani come prevedono le norme perché l'atto sia effettivo. Dunque è stato violato lo Statuto e calpestato il ruolo del consiglio con un rimpasto comunicato a mezzo stampa. Per questo abbandoniamo la seduta».

«Incomprensibile l'atteggiamento dei consiglieri di minoranza che, dopo aver richiesto un parere alla segreteria generale sulla legittimità del Consiglio comunale che si è riunito regolarmente per trattare gli argomenti all'ordine del giorno, non accettando la risposta hanno abbandonato il Salone dei Duecento». Così il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Firenze, Angelo Bassi. «I consiglieri della minoranza, contestando il parere della segreteria generale - aggiunge - si ergono ad esperti di regolamenti senza avere le competenze per farlo. Non è stato un atteggiamento serio quello portato avanti da loro. La scelta di bloccare i lavori del Consiglio dimostra, ancora una volta, la scarsa attenzione verso le tematiche che interessano la città», conclude il capogruppo.

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