Morta dopo il parto, "La famiglia non vuole parlare". Sequestrate le cartelle di Annalisa

Il via all’autopsia. Indagati ginecologi, ostetriche e chirurgi

Annalisa Casali,  36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Annalisa Casali, 36 anni, era responsabile del personale alla Adecco di Prato

Firenze, 7 ottobre 2016 - «La famiglia Casali non vuole rilasciare dichiarazioni». L’avvocato Cristian Vannucchi è stato nominato dai genitori e dal fratello di Annalisa, e dal compagno della donna, Gabriele, e ne rispetta le consegne: niente riflettori accesi su delle persone che stanno vivendo un dramma spropositato.

Ma la ricerca della verità su quanto accaduto nelle prime ore di lunedì all’ospedale di Careggi è un dovere che va oltre la tragedia individuale. Per questo la procura di Firenze ha immediatamente aperto un fascicolo, sulla base della notizia appresa dal nostro giornale, martedì mattina, e successivamente ha avviato gli accertamenti del caso. Per prima cosa, sono state interrotte le esequie, che si sarebbero dovuto svolgere mercoledì mattina a Prato.

Il pm Leopoldo De Gregorio ha immediatamente disposto l’autopsia (dopo che Careggi aveva autonomamente effettuato un riscontro diagnostico sulla salma) e ieri mattina ha affidato l’incarico a due consulenti esterni alla realtà medico legale fiorentina. Si tratta del dottor Brunero Begliomini di Prato e del ginecologo perugino Giovanni Pomili. L’accertamento, al quale parteciperanno anche numerosi consulenti nominati dai sei indagati, comincerà oggi pomeriggio alle 14.

Ma l’inchiesta per l’omicidio colposo della 36enne pratese, trapiantata all’Isolotto, è già in moto. Ai fini dell’accertamento, la squadra mobile - delegata alle indagini dal pm titolare del fascicolo - ha sequestrato le cartelle cliniche della donna e ha già sentito a verbale il dottor Taddei, direttore della struttura operativa di istologia patologica e diagnostica molecolare di Careggi, colui che ha già effettuato la prima ricognizione sulla salma della giovane mamma.

La “nuova” autopsia servirà ad accertare «l’epoca, la causa ed i mezzi produttivi» della morte di Annalisa Casali, ma anche «se siano configurabili eventuali condotte negligenti, imprudenti o imperite o comunque contrarie alle leges artis in campo medico da parte dei sanitari in servizio a Careggi che hanno trattato la paziente Casali, dal momento del suo ingresso in ospedale al momento del decesso». Il pubblico ministero ha disposto inoltre il nulla osta per i funerali, in automatico, non appena le operazioni dei periti si saranno concluse.

ste.bro.

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