‘Pistola in tasca, pronti a colpire’. E i banditi restano ai domiciliari

Il gip non aveva convalidato l’arresto: "Intervento precipitoso"

I provvedimenti sono stati emessi dal questore di Milano

I provvedimenti sono stati emessi dal questore di Milano

Firenze, 24 ottobre 2016 - Restano agli arresti. Ora la Corte di Cassazione ha messo una pietra tombale sulla vicenda della libertà ai due fiorentini arrestati dalla Mobile per tentata rapina alla Snai di piazza Tanucci il 7 marzo scorso.

Al momento dell’applicazione della custodia cautelare in carcere, il gip Tommaso Picazio aveva respinto al mittente la richiesta del pm, Vito Bertoni, e rimesso in libertà Marco Bottai, 53 anni, e Mauro Bagnai, 61, che peraltro, all’interrogatorio di convalida del fermo, avevano confessato almeno altre sei rapine commesse in coppia. Ma questa no: avevano deciso di lasciar perdere, hanno detto al giudice, perché nei pressi della Snai c’era la macchina di una guardia giurata.

Pedinati da giorni perché ritenuti responsabili di una serie di colpi, erano stati bloccati mentre – uno già con il passamontagna in testa e la pistola scacciacani senza il tappo rosso in tasca – si apprestavano a dare l’assalto alla sala scommesse Snai di piazza Tanucci.

"Diciamo subito che l’intervento degli operanti, pur se giustificato nella logica di prevenzione che li ha mossi, è stato tuttavia precipitoso – sostiene il capo dei gip Picazio, ‘bacchettando’ i poliziotti. Quindi ‘bomba libera tutti’.

La Procura, che aveva esaminato con molta attenzione le carte fornite dal responsabile della sezione antirapina della Mobile, Domenico Balsamo, ed era convinta della giustezza dell’operato degli agenti così era ricorsa al tribunale del Riesame.

Il collegio aveva dato ragione ai poliziotti della squadra mobile. I giudici del riesame avevano ribaltato la decisione del gip citando un principio della Cassazione secondo il quale possedere un’arma, anche se non utilizzata, e l’uso di strumenti per il travisamento della persona, "costituisce manifestazione univoca del tentativo di rapina aggravata".

Un caso ‘di scuola’, dunque. I difensori, gli avvocati dei due ‘presunti’ rapinatori, avevano annunciato e fatto ricorso contro la decisione del riesame. E sabato è stata resa nota la decisione della Suprema Corte. Marco Bottai e Mauro Bagnai devono restare agli arresti domiciliari perché i giudici hanno respinto il ricorso dei loro legali.

am ag

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