Rita e Luigi, più forti dell'alluvione: quel sì che riaccese la speranza

Dovevano sposarsi il 4 novembre del 1966. Furono i primi a farlo dopo lo choc

Dopo il matrimonio la foto davanti al Duomo

Dopo il matrimonio la foto davanti al Duomo

Firenze, 4 dicembre 2016 - Da mesi avevano deciso di sposarsi e, nonostante la chiesa si fosse trasformata nel centro di assistenza per gli alluvionati, Luigi Vicentini e Rita Gensini si sono giurati amore eterno. Proprio così. Nemmeno l'alluvione è riuscita a fermare la grande forza dei loro sentimenti.

Smessi gli stivali, Luigi ha aspettato la sua Rita sul sagrato di San Lorenzo, nella piazza in parte ancora invasa dai detriti. Sono passati 50 anni da allora, 50 anni da quando la città in meno di 12 ore venne coperta da 80 milioni di metri cubi d'acqua. E oggi la loro storia, la storia della prima coppia che ha detto 'sì' all'indomani dell'alluvione, riemerge dal tempo proprio come uno di quei libri della biblioteca nazionale finiti sott'acqua il 4 novembre del 1966. Lei aveva 14 anni, lui 21, una vita passata insieme e quel novembre Rita e Luigi volevano assolutamente coronare il proprio sogno, volevano poter dare una casa tutta loro a David, il figlio che cominciava a scalciare e non vedeva l'ora di venire al mondo. «Era tutto pronto, l'abito da sposa, i fiori.. non avevo dormito tutta la notte. Ma i telefoni e l’elettricità erano saltati, le strade

e la ferrovia bloccate, la città isolata. Noi dovevamo sposarci, sì avevamo deciso di sposarci proprio il 4 novembre. Venne giù il mondo, ricordo che non potevamo nemmeno uscire di casa» racconta Rita mentre sfoglia con un pizzico di malinconia il vecchio album dei ricordi. Il suo sguardo più volte si ferma sul viso in bianco e nero di Luigi, il suo principe volato in cielo due anni fa.

I promessi sposi allora decisero di rimandare il giuramento di qualche giorno, al 21 novembre, e di dare così un segnale forte a tutto il mondo: dalle catastrofi c'è sempre una via d'uscita e in fondo al tunnel si nasconde sempre un filo di speranza. Le foto della cerimonia rimbalzarono dall'altra parte dell'oceano. «Il primo matrimonio dopo l'alluvione» scriveva La Nazione il 22 novembre del 1966. Da allora è iniziato il film della loro vita. Anche se furono giorni duri, «la città abbandonata, la gravidanza complicata, le farmacie distrutte - le sue parole -. Avevo bisogno di medicine ma era impossibile averle, non correva nemmeno l'acqua». Quarantotto anni insieme, gioie, dolori, successi e sacrifici affrontati sempre mano nella mano. Poi la malattia e la morte. «Quest'anno - conclude Rita - avremmo festeggiato i nostri 50 anni di grande amore nel Salone dei Cinquecento, peccato». Sospira e stringe il vecchio album.

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