Campi, lite al seggio: la presidente vuol portarsi a casa una scheda. I Cinque Stelle sporgono denuncia

Il fatto è avvenuto sabato pomeriggio alla sezione 16 alla scuola media Garibaldi. "Da diversi anni si fa così": avrebbe risposto la presidente

La preparazione delle schede

La preparazione delle schede

Campi Bisenzio, 31 maggio 2015 - Lite sabato pomeriggio in un seggio elettorale alla scuola media “Giuseppe Garibaldi” a Campi Bisenzio. La presidente della sezione voleva portarsi a casa una scheda.

A presentare denuncia ai carabinieri è stata Adriana Pelligra, rappresentante di lista del Movimento Cinque Stelle, e il fatto si è svolto alla sezione 16 del seggio di via Garçia Lorca.

“Erano circa le 16,30 – racconta la Pelligra - durante le operazioni di autenticazione delle schede, la presidente della sezione ha chiesto agli scrutatori presenti di poter prendere una scheda per portarla con sé a casa. Ha motivato tale richiesta con la necessità di avere una scheda “di riserva” in caso di errore da parte degli scrutatori stessi. Ho fatto subito che l'azione non era consentita, per tutta risposta la presidente ha affermato che lei aveva diversi anni di esperienza ai seggio elettorali e che ha effettuato tale procedura numerose volte. Avendo minacciato di far intervenire le forze dell'ordine, la presidente ha desistito dall'intento”. L'episodio si è svolto in presenza anche del segretario e degli scrutatori della sezione.

"Il Movimento Cinque Stelle – interviene Niccolo Rigacci, consigliere a Campi - presenterà denuncia dei fatti e chiederà la rimozione del presidente di seggio prima che inizino le consultazioni elettorali. Il fatto che detto episodio, a parola del presidente di sezione, fosse "usuale" e ripetuto ogni qual volta ci fosse stata una consultazione elettorale, ci pone il problema di una coscienza truffaldina e di una arroganza tutta data dalla mancanza di controllo e attenzione che invece da quando è attivo il Movimento Cinque Stelle a quanto pare viene ristabilito”.

Per quale motivo la presidente di sezione voleva portarsi la scheda a casa? C'è una tradizione, raccontata anche nei libri e nei documentari dedicati alla storia della camorra e della mafia per la spartizione dei posti negli organi politici, che rimanda al cosiddetto “controllo dei voti”: l'organizzazione criminale fornisce all'elettore una scheda già votata, l'elettore segue l'iter regolare ma in cabina scambia la scheda e riporta all'organizzazione la scheda bianca. E' la prova della fedeltà: l'elettore ha inserito nell'urna la scheda già votata. E il meccanismo si ripete con altri elettori. Sarà vero? Possibile che a Campi possa accadere una cosa del genere? O la presidente intendeva, in buona fede, risolvere così altri problemi che potessero presentarsi? Resta per ora il mistero.

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