Firenze-Roma, l'asse che serve

Buona domenica: il commento del capocronista della cronaca di Firenze

Luigi Caroppo

Luigi Caroppo

Firenze, 29 novembre 2015 C’è chi, nella fantapolitica calcistica, ha avuto anche l’ardire di sottolineare la concomitanza della guida del governo con il vertice viola in campionato. Pura invenzione, roba da fantasy letteraria. Se la Fiorentina sta nei quartieri alti è per merito suo e solo suo. Diverso il discorso sulla città: Firenze meriterà di ospitare il summit dei sette grandi del mondo nel 2017? Sarà allora all’altezza di una vetrina internazionale? Sarà adeguatamente preparata? In ballo ci sono soldi (tanti) e la credibilità del progetto di sviluppo fiorentino che poggia essenzialmente sulla realizzazione di tre infrastrutture fondamentali (aeroporto, tramvia triplicata e polo Fortezza). Lo scenario del futuro prossimo fiorentino è basato sulla tenuta dell’asse Firenze-Roma, Palazzo Vecchio-Palazzo Chigi, Nardella-Renzi.

Dopo l’estate il rapporto tra le due capitali si sarebbe raffreddato. Voci sempre più insistenti hanno evidenziato un rapporto meno confidenziale, meno complice. Nardella inpegnato a lasciare traccia del suo mandato; Renzi alle prese con questioni ben più rilevanti della gestione cittadina, ma comunque legato affettivamente a Firenze a doppio filo. E si arriva a ieri con l’assenza di Nardella tra i sindaci in platea alla Pergola: giallo poi chiarito (riunione di giunta in ritiro in Chianti). Nessun caso diplomatico chiarisce il sindaco sottolineando sintonia e serenità nel rapporto con Renzi. La riprova che l’asse è sempre forte? Arriverà presto. Se sarà cancellata l’ipotesi Maddalena per il G7 e Firenze avrà l’investitura ufficiale. Buona domenica.

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