Soldi bruciati, risparmiatori disperati. ‘Avremmo preferito subire un furto’

Banca Etruria, le ‘vittime’ escono allo scoperto: serve un esposto

Una filiale di Banca Etruria. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Una filiale di Banca Etruria. Foto Gianni Nucci/Fotocronache Germogli

Empoli, 27 novembre 2015 - «A salvare la Banca Etruria sono stati i clienti, come noi. Altro che il Governo». Parole che sanno di vero, contando l’ammontare di obbligazioni sfumate, una dopo l’altra al rintocco della mezzanotte di domenica. Il giorno della ‘salvezza’ per l’istituto di credito con base ad Arezzo, il giorno del tracollo per tanti risparmiatori. Che, in molti dei casi, si trovano a scoprire l’amara realtà quasi per caso. «A darmi la notizia è stato mio fratello che è andato in banca mercoledì mattina - racconta Cinzia di Cerreto Guidi - E’ tornato incredulo e mi ha spiegato che le mie obbligazioni, sottoscritte a basso rischio, erano sparite e con loro i miei 10mila euro».

Un attimo per riprendersi e la riflessione si fa pungente: «Dalla filiale mi mandano gli auguri di Natale, com’è possibile che nessuno ci abbia messi a conoscenza lunedì di questa situazione?». Un interrogativo diretto come la richiesta della cliente alla sua filiale: «Vendere tutto ciò che mi è rimasto, così che possa chiudere il conto. Preferivo che me li avesse rubati un ladro». La rabbia è tanta, come la voglia di fare squadra per cercare di capire cosa fare per salvare il salvabile. A lanciare un appello in questa direzione anche R.G., risparmiatrice vinciana che con la sua famiglia ha visto sfumare oltre 80mila euro. «Per quanto mi riguarda 58mila euro, tutti in un colpo. Obbligazioni subordinate sottoscritte a basso rischio, con il passare del tempo diventate ad alto rischio, con una lettera ordinaria a comunicare semplicemente che ‘il mio profilo non era adeguato’. Assurdo: avevo firmato un contratto e le variazioni non possono scattare così».

Ma intanto il gruzzoletto non c’è più. «Non mi arrendo. Ho scritto alle associazioni dei consumatori, agli Amici della Banca Etruria. Lancio un appello a chi è nella mia situazione: uniamoci e agiamo tutti insieme, magari con una class action contro questo furto legalizzato». Voglia di reagire anche nelle parole di Maria Grazia che ha perso 70mila euro: «Sono uno dei risparmiatori finiti nella ‘truffa’ di Banca Etruria. La definisco così perché spesso la vendita delle subordinate è stata fatta senza la dovuta corretta informativa. Lancio un appello ai possessori di obbligazioni di questo tipo: andate in banca e chiedete copia del modello MiFid per verificare se il vostro profilo di rischio autorizza la banca a fare tali operazioni. Poi vediamo quanti siamo per fare un esposto collettivo alla Procura