Il centro come una toilette: si denuda e fa suoi bisogni

E' successo per strada e in pieno giorno a Empoli

Degrado in pieno giorno

Degrado in pieno giorno

di Samanta Panelli

Empoli, 20 luglio 2016 - In pieno giorno. Come fosse la cosa più naturale del mondo. Si è tirato giù i pantaloni, subito dopo gli slip e ha fatto ciò che doveva. Incurante della gente che passava, chi in auto chi a piedi. Adulti, bambini. Reduci da un pomeriggio in centro o al rientro a casa dopo una giornata di lavoro o divertimento al parco. Nessuno ha potuto evitare di assistere a quello spettacolo davvero poco gradevole. Andato in scena nel pomeriggio di lunedì in via Curtatone e Montanara. Siamo a Empoli, a pochi passi da piazza della Vittoria. A qualche centinaio di metri dal 'giro' e dalla stazione. Insomma, nel cuore della ‘city’. Quella la strada scelta come toilette a cielo aperto da un signore sulla cinquantina, canottiera nera, jeans e inconfondibile parrucca a boccoli verdi in testa.

Ora, non è certo il primo né, ahinoi, sarà l’ultimo episodio del genere. In piazza don Minzoni, i tronchi degli alberi piuttosto che le cabine telefoniche, se potessero parlare, potrebbero raccontarne di fatti analoghi. Soprattutto in inverno quando chi ha per casa una panchina combatte il freddo a suon di birre. Ma onestamente, sul marciapiede, tra negozi e locali, se ne farebbe più che mai volentieri a meno. E le segnalazioni alla nostra redazione ne sono una forte testimonianza.

Anche perché l’operazione ‘toilette’ del signore dai capelli verdi è proseguita per più di qualche minuto: ha fatto con tutta calma, per poi ripulirsi a dovere e rivestirsi. Riprendendo la sua camminata pacata, direzione stazione ferroviaria e da lì chissà dove.

Senza essere bigotti e strizzando l’occhio alla modernità che il terzo millennio impone, è un po’ troppo. Sa di degrado, di abbandono e pure di scarso controllo. In città, robe del genere fanno male, soprattutto a chi non ci sta ad arrendersi al fatto che «ormai, a questo mondo, bisogna aspettarsi di tutto». Come dire che accanto a giovani e non che camminano puntando gli occhi sullo smartphone alla ricerca del Pokemon perduto, va data via libera a chi sceglie di vivere la strada come fosse casa sua. Ma anche no.