Furto di pelli, colpo da 70mila euro

Il raid a Montelupo Fiorentino. La refurtiva è stata recuperata dai carabinieri di Prato

I carabinieri

I carabinieri

Montelupo Fiorentino, 30 giugno 2016 - Oltre 50mila piedi di pelli semilavorate, spariti nel nulla. Al loro posto nel magazzino della Pura Leather, scatoloni vuoti. Alcuni abbandonati all’esterno dell’azienda nella frazione montelupina di Fibbiana, a raccontare il passaggio dei ladri. Con ogni probabilità, specialisti del furto di pellami che stavolta però, a poche ore di distanza del raid da 60-70mila euro, sono stati beccati dai carabinieri. Le indagini sono ancora in corso: al momento è stato fermato un uomo di nazionalità cinese, sorpreso alla guida di un furgone carico delle pelli rubate nel deposito di via Tosco Romagnola. Mezzo e conducente sono stati individuati e bloccati dai militari di Prato che, accertatisi che si trattasse della refurtiva montelupina, hanno contattato il titolare della Pura Leather.

«Quella telefonata mi ha restituito la vita» commenta con un filo di voce Manuel Luciano, 27 anni appena. La stessa che gli era stata ‘tolta’ da un’altra chiamata, arrivata verso le 8 del mattino mentre era a casa, a Cerreto Guidi. «Mi hanno chiamato i carabinieri, avvertendomi di quanto era accaduto - ricorda il giovane - Sono corso al deposito e mi sono trovato di fronte una scena che non auguro a nessuno: porta aperta e locali, fino alla sera prima pieni di pellame, completamente vuoti. Il pensiero è andato a scadenze, pagamenti, clienti persi: mi sono visto senza futuro». Uno stato d’animo facile da comprendere con il 27enne che è andato a sporgere denuncia ai carabinieri della Compagnia di Empoli, mentre le indagini proseguivano serrate, tra filmati da visionare e movimenti da ricostruire.

Un' azione quella portata avanti dagli investigatori efficace e tempestiva visto che intorno all’ora di pranzo, il telefono di Luciano ha squillato ancora. «Ero a terra nel magazzino - racconta -. Ho risposto al cellulare e dall’altra parte c’era un carabiniere di Prato che mi annunciava il ritrovamento della merce. Mi hanno chiesto se potevo andare a riprenderla con un furgone. Lì ho capito che qualcosa si era salvato». E così era. «Devo ancora fare la stima esatta del pellame recuperato, a occhio e croce qualcosa manca – spiega l’imprenditore – Ma non avrei mai immaginato di riavere stasera (ieri ndr) ciò che mi era stato portato via poche ore prima. Ci tengo a ringraziare i carabinieri dii Empoli, Montelupo. E quelli di Prato, in particolare i brigadieri Fiori e Ruggiada e il maresciallo Civerchia. Questo per loro sarà un semplice caso risolto, ma voglio che sappiano che è molto di più: hanno cambiato il futuro e forse la vita a un ragazzo che si era visto senza un domani». i