Danni per migliaia di euro. E hanno rubato solo alcune lattine / VIDEO

Lo sconforto del titolare di un autolavaggio: "La terza volta in pochi mesi"

Il distributore assaltato dal ladro

Il distributore assaltato dal ladro

Montelupo Fiorentino, 22 luglio 2016 - «In cinque mesi è il terzo colpo. Ho allarme, telecamere, vigilanza privata. Che si fa? Si sta alla sorte. Per vendere, bisognerebbe arrivasse l’offerta buona». Son più o meno le 11 del mattino. Matteo Piumi, titolare dell’autolavaggio Cristal a Fibbiana di Montelupo, è reduce da una nottataccia. Con il cellulare che squilla, la voce del vigilante che gli annuncia la ‘visita’ dei ladri. E nuove indagini avviate dai carabinieri.

«Questa volta se la sono presa con il distributore delle bibite e quello accanto, di detergenti e profumatori», racconta il 34enne di Prato. «Hanno portato via lattine e poco altro – spiega – Una refurtiva misera contro danni che superano il migliaio di euro. Anche se, come ormai sono abituato a fare, cercherò di salvare il salvabile: l’attività è tutta una toppa».

Ma i ladri non si arrendono. «Pare proprio di no – commenta l’imprenditore – Nonostante tutto funzioni a gettone e non ci sia denaro in contante, continuano, imperterriti. Stanotte (ieri, ndr) la videosorveglianza ha immortalato un uomo, volto travisato che, saltato il muretto sul retro, ha forzato la gettoniera di un box lavaggio e si è avvicinato alla porta dell’ufficio. L’ha appena sfiorata: un tocco deciso avrebbe fatto scattare l’allarme, invece niente». Poi quella figura protetta dal buio si è diretta alla tettoia più vicina alla Tosco Romagnola e si è accanito sui distributori automatici. «Ha tentato di aprirli in ogni modo fino a prendere a mazzate il vetro anteriore – racconta Piumi – Riuscito nell’impresa, ha svuotato un sacco dell’immondizia e ha iniziato a buttar dentro lantine e quant’altro».

E stando ben attento a nascondersi al passaggio delle auto sulla statale: il cancello dell’attività è sempre aperto. Proprio da lì si è allontanato il balordo, forse atteso all’uscita da un complice o forse un ‘cane sciolto’ a caccia di pochi spiccioli. «Non so più come farlo capire ai malintenzionati: non teniamo denaro in contanti, tutto funziona a gettoni, peraltro assolutamente snobbati dal ladro di stanotte (ieri, ndr)», ribadisce il 34enne. «C’è scritto su macchinette e gettoniere. Farò cartelli più grandi, come quello sulla porta dell’ufficio». ‘Locale protetto da allarme collegato con le forze dell’ordine’, il messaggio a caratteri cubitali rossi, sistemato subito sotto la maniglia. «Non so cosa poter fare di più, una situazione del genere non mi è mai capitata – prosegue, sgomento –. A Montemurlo ho un altro autolavaggio: in 11 anni, i ladri li ho visti una volta. Qui dal 2008 sono alla quarta, tre delle quali da febbraio a ora. Appelli a sindaco o forze dell’ordine? Non penso che il dilagare della microcriminalità dipenda da loro. Per risolvere la situazione, serve certezza della pena: se chi sbaglia pagasse, la volta dopo prima di rubare ci penserebbe due volte».