La partita dei ragazzi diventa far west

Match sospeso per gli scontri in campo e sulle tribune

Un gruppo di adulti ha rovinato la giornata

Un gruppo di adulti ha rovinato la giornata

Empoli, 24 febbraio 2017 - E' davvero una brutta pagina di calcio giovanile quella che si è scritta sabato scorso al campo sportivo «Bianchi» di Mantignano a Firenze. La gara tra i padroni di casa della Florence e gli empolesi dell’Avane, valevole per il campionato Allievi provinciali (ragazzi nati nel 2000), ha infatti contato ben 28 espulsi. Inizialmente sono stati allontanati dal campo con un cartellino rosso due giovani calciatori, uno per parte, che si erano resi protagonisti di reciproche scorrettezze e un secondo dell’Avane.

Poi, a scatenare il finimondo è stata una rissa scoppiata in tribuna tra alcuni genitori, che ha finito per coinvolgere anche 14 giocatori della Florence e 11 gialloneri empolesi, i quali hanno abbandonato il terreno di gioco per recarsi in tribuna dove i propri genitori si stavano azzuffando tra loro. Incredulo, il direttore di gara si è visto costretto a sospendere la gara (il risultato era di 3-2 in favore della Florence) per il mancato numero necessario di calciatori in campo, ossia almeno sette per parte. Da qui la decisione del giudice sportivo di infliggere ad entrambe le squadre la perdita a tavolino dell’incontro per 3-0, oltre ad una multa pecuniaria di 100 euro. I 25 giocatori in questione, poi, sono stati tutti fermati per un turno come il calciatore dell’Avane espulso in campo. Tre giornate di squalifica ciascuno sono invece state inflitte ai due giocatori che si sono resi protagonisti di condotta violenta l’uno verso l’altro.

Una di quelle situazioni, insomma, dove è veramente inutile cercare il colpevole perché al di là della sportività e lealtà verso gli avversari, quella che esce decisamente sconfitta da questi incresciosi episodi è l’educazione globale di ragazzi di 17 anni. La gravità dell’accaduto, infatti, sta proprio nel fatto che a rendersi protagonisti di gesti inqualificabili siano stati proprio i genitori, ossia coloro che dovrebbero dare per primi l’esempio ai propri figli.