Il futuro di Publiservizi a rischio dopo la ‘caduta’ del feudo pistoiese

Il nuovo sindaco, Tomasi, vuole uscire dalla società empolese

Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi

Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi

Empoli, 8 luglio 2017 - La caduta della fortezza pistoiese, da rossa passata a un colore decisamente più scuro dal punto di vista del bastone del comando in Comune, pone qualche problema, oltre a quelli politici, anche in tema di società partecipate che si occupano di servizi pubblici. A Pistoia già non amavano Publiservizi, la holding empolese delle partecipazioni pubbliche nelle aziende che si occupano di questioni importanti come acqua, rifiuti ed energia: lo aveva fatto capire l’ex sindaco Bertinelli di centro sinistra. A Pistoia, infatti, era stato fatto balenare, e forse qualcosa di più, il progetto di lasciare Publiservizi. Con il cambio di maggioranza, una novità che avrà sicuramente importanti conseguenze politiche, il ‘sentimento’ non è cambiato. Anche il nuovo sindaco, Alessandro Tomasi, ha nel suo programma elettorale la scelta precisa di uscire da Publiservizi e parla di acqua pubblica. Tra l’altro, serve ricordare che il presidente di Publiservizi, cambiato da poco per dimissioni del predecessore, è espresso proprio da Pistoia: Antonio Travaglini. L’amministratore delegato è invece un empolese, Filippo Sani, ex assessore.

Il bon ton della politica prevedeva, fino a qualche tempo fa, che, in caso di cambio del titolare della poltrona di sindaco, il nominato dal predecessore mettesse a disposizione il suo mandato per essere confermato o sostituito. Negli ultimi tempi ciò non accade, ma chi ha nominato un amministratore può sempre chiedere di sostituirlo. Il sindaco Tomasi potrebbe essere interessato a segnare un tratto di discontinuità oppure a chiedere a Travaglini di essere più deciso nel dar corso alla proposta pistoiese di uscire da Publiservizi. Se ciò accadesse, salterebbe un puzzle di potere complesso, fatto di leve di comando sulle società partecipate. Senza dimenticare che da Publiservizi si sfilerebbe il socio di maggioranza relativa, con il 26%, seguito da Empoli con il 21%. I Comuni dell’Unione, insieme, detengono comunque oltre il 60% delle quote.

Il potere di Publiservizi si concretizza con un 19,2 % circa di Acque Spa, è il socio pubblico più grosso, con uno 0,4% di Publiacqua, l’azienda idrica di Firenze e Pistoia, una presenza in Alia, la nuova maxi azienda per la gestione dei rifiuti, di circa l’11% e un altro 11%, anche in questo caso circa, di Toscana Energia, la società che gestisce la fornitura del metano. E a proposito di Alia, c’è da segnalare che il nuovo primo cittadino pistoiese sembra avere anche intenzione di porre il problema della valutazione delle aziende confluite nella grande società, una questione che del resto era stata posta pure con la vecchia maggioranza. Il tema, come si ricorderà, era stato sollevato anche dalle minoranze del consiglio comunale di Empoli, che ritenevano punitiva la valutazione accettata per Publiambiente.