Orti sociali, non è solo un hobby. Tante richieste arrivano dai giovani

Radiografia di un fenomeno in netta crescita nell’Empolese Valdelsa

Solo a Empoli sono presenti diciotto orti nella zona di Ponzano, ma ne sono previsti altri venti a Carraia

Solo a Empoli sono presenti diciotto orti nella zona di Ponzano, ma ne sono previsti altri venti a Carraia

Empoli, 9 novembre 2017 - C'è chi li chiama orti sociali, chi orti urbani, certo è che questi piccoli appezzamenti di terreno negli anni sono stati capaci di ridare il sorriso a molte persone. La loro storia sul territorio è iniziata diversi anni fa quando, in modo del tutto autonomo, alcuni comuni hanno deciso di dare in comodato d’uso gratuito delle piccole porzioni di terreno ai pensionati. L’ortista tipico all’epoca era il signore tra i cinquantacinque e i cinquantasei anni, che lavorava la terra per passatempo. Con il tempo però, complice la famosa crisi economica, le domande per la concessione di questi appezzamenti sono cambiate.

Oggi, accanto alle richieste dei pensionati ci sono quelle di giovani uomini e donne disoccupati o inoccupati, che cercano un modo alternativo per provvedere ai bisogni della famiglia. E’ proprio grazie all’altissimo numero di richieste che la Regione Toscana ha avviato un progetto di stanziamento fondi chiamato ‘100 mila orti in Toscana’, grazie al quale molti comuni hanno potuto ingrandire o dare il via alla loro rete di appezzamenti. A Montelupo si contavano, fino a qualche mese fa, quindici orti, nati dal 1996 in poi: quattro di centocinquanta metri quadri e il resto di trecentocinquanta. Nell’agosto scorso però l’amministrazione comunale ha attivato un bando per la la realizzazione di un nuovo complesso nella zona di Fibbiana, nel quale sarà sperimentata la nuova gestione proposta dal progetto della Regione. Nel comune di Certaldo invece la storia degli orti urbani è un po’ più recente. I primi appezzamenti sono stati concessi ai pensionati circa dieci anni fa, ma anche qui le richieste stanno cambiando. Oggi, dei centoventi orti dati in concessione, molti sono dedicati a disoccupati e inoccupati. I pezzi di terreno coltivabile sono ampi circa settanta metri quadrati e distribuiti in tre zone del Comune. La gestione di questi ultimi è affidata all’Asev, associazione alla quale l’ortista deve, oltre alla quota di iscrizione annuale (13 euro), circa 30 euro a titolo di rimborso spese per il consumo idrico.

Per quanto riguarda Empoli invece sono presenti diciotto orti nella zona di Ponzano: alcuni sono affidati alle scuole per progetti didattici, altri alle associazioni e altri ancora a famiglie e anziani che ne fecero richiesta al suo tempo. L’affidamento è in comodato d’uso gratuito. Grazie ai fondi concessi dalla Regione anche Empoli ha intenzione di creare venti nuovi appezzamenti ampi circa trentacinque metri quadri ciascuno, nella zona di Carraia. I nuovi orti sociali proposti dall’iniziativa regionale dovranno essere intesi come luoghi moderni, capaci anche di favorire aggregazione e lo scambio culturale tra i coltivatori. Anche a Montaione ci sono gli orti urbani, nove per la precisione e sono tutti situati nei pressi di Villa serena. Qui il bando per la concessione, rinnovato nel 2016, è stato vinto unicamente da pensionati e i pezzi di terreno sono affidati con un contratto di comodato d’uso gratuito. Molti altri comuni del territorio hanno in mente di avviare questo progetto, uno su tutti Limite e Capraia. Una bella iniziativa per sostenere chi, in un modo o nell’altro, ha bisogno di aiuto.