Opg Montelupo, ultimo atto. La villa patrimonio dell’Unesco

Con l’uscita dell’ultimo paziente scatta l’ora della ristrutturazione

La sede dell'Opg di Montelupo Fiorentino

La sede dell'Opg di Montelupo Fiorentino

Empoli, 8 febbraio 2017 - L’Ospedale psichiatrico giudiziario è passato. Dismesso. L’Ambrogiana si spoglia dei panni di opg. Una funzione sua dalla fine del 1800, era il 1886. Adesso si guarda al futuro. Un futuro da studiare e programmare. Va in questa direzione l’impegno del tavolo inter istituzionale che dovrà lavorare alla definizione della nuova destinazione della struttura i cui detenuti, uno solo dei quali destinati a una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), sono stati trasferiti.

Seduti gomito a gomito rappresentanti della Direzione regionale Umbria e Toscana dell’Agenzia del Demanio, della Regione Toscana, del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per la parte di competenza del ministero della Giustizia e del Comune. L’incontro è lo step successivo alla firma del protocollo d’intesa datata 3 novembre 2016.

A METTERE nero su bianco precise volontà fu in primo luogo il ministero della Giustizia: si impegnò a dismettere l’immobile e passarne la completa gestione all’Agenzia del Demanio. Quest’ultima, che ha stanziato 75mila euro, si occuperà di predisporre il bando di gara per la realizzazione dello studio di fattibilità, mentre il Comune deve mettere in atto tutti gli interventi possibili per accelerare pratiche edilizie e burocratiche. A ognuno il suo compito, dunque, ivi compresa la Regione Toscana: dovrà adoperarsi per facilitare il processo di dismissione dell’immobile e lavorare per la sua valorizzazione.

Come? In particolare, facendo rientrare la Villa dell’Ambrogiana nel patrimonio dell’Unesco. Tutto chiaro. Entrando nel vivo della prima riunione svoltasi lunedì, è stato individuato un gruppo ristretto di tecnici per elaborare il bando per l’individuazione del progetto di fattibilità: la possibilità di un mix di funzioni pubblico/privato e una previsione di sostenibilità economica nel breve e nel lungo periodo, due requisiti chiave.

«E’ un momento che segna un passaggio importante per Montelupo Fiorentino – sottolinea il sindaco, Paolo Masetti - In una prima fase il lavoro sarà svolto da soggetti istituzionali, ma in un secondo momento chiameremo ad esprimersi anche i cittadini. Intanto, pubblicheremo in un’area dedicata le informazioni relative ai lavori del tavolo istituzionale». MA c’è chi torna a puntare il dito su ritardi e pecche. A partire da quelle temporali. «Con quasi due anni di ritardo dall’entrata in vigore della legge 81 – scrive Massimo Lensi, associazione radicale «Andrea Tamburi» di Firenze - si sta festeggiando la conclusione di una triste storia. Rimangono, però, molti problemi sul terreno, aperti controvoglia da una riforma incompleta, interpretata distrattamente». Sul futuro dell’Ambrogiana «si potrebbe creare un museo della memoria. Ma soprattutto deve rimanere alta l’attenzione sulle Rems. Al Pozzale ce n’è una in via di realizzazione, in ritardo di consegna per problemi di bilancio. Più Rems si aprono, più rischi si corrono».