Ladri in parrocchia, spariscono tablet e cellulare

Pontorme, dopo S. Martino tocca a S. Michele

Il parroco e il sacrestano

Il parroco e il sacrestano

Empoli, 20 gennaio 2017 - Dopo la parrocchia di San Martino, stavolta è toccato, a Pontorme, alla vicina San Michele. I ladri hanno colpito a casa di don Joseph, il parroco, e del suo ‘assistente’ don Clemente. A sparire stavolta, oltre a tablet e telefono cellulare, anche prezioso materiale scolastico. Don Clemente, infatti, origini nigeriane ma da tempo in Italia e a Empoli, è studente di teologia. I malviventi che hanno fatto razzia l’altra sera non hanno avuto rispetto neppure per i suoi elaborati. Tesine e documenti fondamentali per il suo percorso di studi. Comprensibile la disperazione del sacerdote, amato e conosciuto nella frazione empolese.

A preoccupare ancora di più è il fatto che chi ha agito con ogni probabilità ha tenuto d’occhio i sacerdoti, scegliendo il momento giusto per colpire. Il raid è stato messo a segno nel tardo pomeriggio di giovedì, dopo che i parroci erano usciti per celebrare la messa delle 17.30 nella vicina chiesa di San Michele Arcangelo. Don Joseph e il suo collaboratore sono usciti intorno alle 17 per fare ritorno poco dopo le 19: il tempo di svolgere la funzione e alcune mansioni quotidiane. Una volta giunti a casa, si sono trovati a tu per tu con i danni del raid improvviso: almeno due porte sfondate e tre stanze rovistate dagli intrusi in cerca di chissà quale fortuna.

Secondo le prime informazioni, i malviventi, non è chiaro in quanti, si sarebbero intrufolati passando dal retro della struttura. Una volta all’interno dei locali, avrebbero forzato la porta della stanza dei due parroci e un altro locale. A quanto pare, si sarebbero accontentati di quanto trovato nella stanza del sacerdote e dello studente. Dell’accaduto sono stati informati i carabinieri della Compagnia di via Tripoli, intervenuti per cercare di ricostruire l’accaduto e di individuare eventuali tracce utili a risalire all’identità dei colpevoli. Non è escluso che si tratti degli autori del furto messo a segno a San Martino una decina di giorni fa: allora a sparire furono tablet e smartphone, ma anche una cassetta delle offerte. Un gesto inaccettabile, compiuto – è l’ipotesi più probabile – da chi è abituato a vivere di espedienti.