A raccontarlo è stato il marito, emozionato eppure lucido nel chiedere aiuto agli operatori del 118, pronti dal canto loro a rispondere a un’emergenza piuttosto inusuale. Guidare un parto via telefono non è cosa da tutti i giorni, nemmeno per chi quotidianamente si trova alle prese con soccorsi da coordinare in maniera efficace e rapida. A caccia, possibilmente, di un lieto fine. Quello che ieri è arrivato con un fiocco rosa da appendere ‘virtualmente’ pure alla porta della centrale operativa con sede a Pistoia. A oltre sessanta chilometri dalla casa del lieto evento, in un’altra provincia, lì si trovava la voce che ha prima cercato di ‘guidare’ il parto, poi di dare le corrette indicazioni per garantire buona salute alla piccola e alla sua mamma.
«Mia moglie ha delle forti contrazioni», ha spiegato l’uomo a chi ha raccolto la sua richiesta di soccorso. Il personale si è subito attivato, chiedendo informazioni sulle condizioni della futura mamma. Appena il tempo di apprendere che si trovava a fine gravidanza che un vagito ha messo tutti a tacere: la piccola Sabrina, questo il nome scelto per lei dai neogenitori, ha fatto il suo ingresso nel mondo. Erano le 10 o poco più. Senza chiedere il permesso, convinta che fosse il momento giusto, la piccola ha ‘preso in mano’ la situazione e ha subito fatto sentire la sua voce.
Un momento di estrema gioia e grande coinvolgimento che tuttavia non ha ‘distratto’ gli addetti ai lavori. Da lontano, hanno continuato a seguire e tranquillizzare la mamma e il babbo ormai con la loro bambina tra le braccia, in attesa dell’arrivo del personale dell’automedica e dell’ambulanza della Misericordia di Certaldo. Una volta a casa, i soccorritori si sono occupati di madre e figlia, tagliando il cordone ombelicale e prestando le prime cure. Poi tutta la famigliola è partira in direzione ospedale di Poggibonsi, mettendo fine a una mattinata fuori dagli schemi.