Furti no stop a Fucecchio, il sindaco: "Una petizione per avere sicurezza"

La decisione dopo l'ennesimo raid. I ladri hanno legato i cancelli per non essere disturbati

Un furto in un'abitazione a Fucecchio (Gianni Nucci/Fotocronache Germogli)

Un furto in un'abitazione a Fucecchio (Gianni Nucci/Fotocronache Germogli)

Fucecchio, 26 febbraio 2017 - Un'altra casa devastata, un’altra presa di posizione del sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli. «Ho intenzione di lanciare una raccolta di firme da inviare a prefetto e governo – annuncia – Qui la misura è colma». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ennesimo raid a Torre, frazione collinare tra i boschi delle Cerbaie. A farne le spese Alberto Pellegrini. Figlio del presidente della Pro Loco, Roberto, Pellegrini è uscito di casa con la moglie Sara Callari e il figlioletto di appena tre mesi alle 19.45 e, appena mezz’ora dopo, aveva i banditi in casa. «Erano più di uno – racconta Roberto Pellegrini, il primo a intervenire non appena è scattato l’allarme –. Ho visto allontanarsi due auto, una viaggiava a fari spenti».

Il raid è stato messo a segno in via Ramoni, i malviventi sono scappati per una stradina sterrata. «Sono corso a casa di mio figlio dalla quale la mia dista qualche decina di metri, ma era troppo tardi – racconta ancora il presidente della Pro Loco di Torre –. I ladri avevano legato i cancelli della recinzione con del filo di ferro. Mi ci è voluto un po’ per aprire». Minuti che hanno permesso ai banditi di tagliare la corda, «portando via gioielli, la collezione di orologi di mio marito e cari ricordi, fra tutti la mia fede e il braccialetto del nonno», spiega Sara Callari.

«Hanno devastato tutto – prosegue tra rabbia e sconforto – Passati da una finestra sul retro, hanno strappato allarme e citofoni. Poi si sono accaniti sui mobili: hanno rotto armadi, cassetti. Non hanno risparmiato nemmeno la camera di nostro figlio. Cosa potevamo nascondere tra i pannolini?».

I ladri hanno fatto con calma. «Sono andati nei campi, hanno preso una scala e silenziato la sirena dell’antifurto – ricostruisce la giovane –. Ci hanno tenuti d’occhio: abbiamo due cani da guardia e guarda caso, ci hanno derubati mentre loro, e accade di rado, erano via con noi. Non può essere casuale». La gente non si sente al sicuro. «A Torre – prosegue Pellegrini – non si è salvato nessuno, anzi qualcuno è stato ‘ripulito’ più volte. Dobbiamo ribellarci e manifestare chiedendo una riforma della giustizia: se un carabiniere arresta un ladro, quest’ultimo non può essere a spasso dopo qualche ora. L’ho detto anche al sindaco dal quale mi sono recato stamani (ieri, ndr), con altri derubati. Mercoledì faremo una riunione al circolo San Gregorio, alle 21.30 per informare tutti e aderire a questa giusta e democratica iniziativa». Cioè la petizione del sindaco.

L’'incontro è avvenuto in municipio. «Non si può andare avanti alla media di un furto al giorno – ammette il sindaco Spinelli – La gente è stanca e si rischia di dare il via a una guerra tra poveri. Non è questione di razzismo, è un fatto di legalità. Qualcuno deve proteggere la gente e fermare questi criminali. Lo Stato non può chiedere ai cittadini di rispettare le normative fiscali, chiedendo giustamente il pagamento delle tasse, e poi lasciarci soli di fronte ai delinquenti. Un adeguamento del sistema normativo è una necessità non più rimandabile».