Buche e guard rail ridotti in pezzi. La strada di Massarella è un incubo / FOTO

Viaggio sulla provinciale che attraversa il padule, tanti i pericoli

La strada piena di buche (foto Gianni Nucci/Germogli)

La strada piena di buche (foto Gianni Nucci/Germogli)

Fucecchio, 24 febbraio 2017 - Il detto recita che poggio e buca fa pari. Ma onestamente nella zona di Massarella, forse si è superato il limite: la strada provinciale 111 è un colabrodo. Il manto di asfalto presenta crateri degni di una via sterrata, della peggior specie. E non va. A maggior ragione perché la strada in questione è molto trafficata: è la via di accesso dalla via Francesca – collegamento tra il Cuoio e la Valdinievole – a un mondo di frazioni fucecchiesi che va da Cavallaia a Massarella, toccando Querce e Cinelli, senza dimenticare Torre. A segnalare il malumore sono alcuni residenti, decisi a denunciare «una via diventata un campo minato», per poi puntare il dito contro un tratto in particolare: «quello che attraversa il padule. Non appena piove, diventa ‘off limits’, soprattutto con motorini e moto». Il quadro è chiaro fin dal primo passaggio: è mattina, basta guardare avanti per notare strisciate nere. Non è asfalto fresco di posa, bensì asfalto mancante: grappoli di buche profonde, veri scalini in mezzo alla carreggiata. E non per un metro o due, per decine di metri. Sembra un decoro.

Scendendo da Massarella direzione Fucecchio, i primi segni di usura si incontrano proprio al cartello che indica la frazione: la carreggiata si stringe inevitabilmente a causa di uno ‘scalino’ di bitume a lato corsia che metterebbe ko anche gli pneumatici più resistenti. Un peccato: la sp111 si snoda una curva dietro l’altra e qualche centimetro in più per guidare in sicurezza farebbe comodo. La situazione diventa più tranquilla man mano che si scende, salvo tornare a essere turbolenta a Cavallaia. La provinciale attraversa il padule ed è uno spettacolo: gli amanti della natura spesso si concedono quattro passi per osservare flora e fauna.

L’accoglienza non è certo delle migliori: soprattutto chi arriva in bici, mezzo ‘green’ e in teoria ad hoc in un contesto di compagna, deve fare lo slalom tra le trappole da bitume ‘saltato’. Stando attento ad auto e camion che sfrecciano in barba al limite di 50 chilometri orari, ridotto a 30 nei tratti più malconci. A proposito di rischi da non sottovalutare nemmeno il guard rail a pezzi: tra sbarre appuntite e parti mancanti più che garantire sicurezza rappresenta un pericolo.