L'ANPI bacchetta il Pd: "Referendum, una caduta di stile"

I partigiani: «Siamo autonomi, non un partito»

Una manifestazione di partigiani

Una manifestazione di partigiani

Empoli, 22 settembre 2016 - Giù le mani dall’Anpi. All’Associazione nazionale partigiani d’Italia non è piaciuto affatto il comunicato inviato alla stampa dal Pd Empolese Valdelsa in seguito alla presentazione del bilancio del partito. Nella nota piddina si riportava la dichiarazione di un «ospite speciale» all’assemblea territoriale tenutasi al circolo Arci di Fibbiana. Ugo Morchi, partigiano, tra coloro che parteciparono alla liberazione di Montespertoli, avrebbe pubblicamente dichiarato di votare «sì» al referendum costituzionale. Per l’Anpi, però, quella frase virgolettata e diffusa dal Pd, ‘puzza’ di strumentalizzazione.

«Il Pd Empolese non perde l’occasione per intervenire nel dibattito tirando in causa l’Anpi – esordiscono con una nota di replica le sezioni Anpi di Empoli, Montespertoli, Montelupo Fiorentino e Fucecchio –. Nel comunicato inviato alla stampa in seguito alla presentazione del bilancio del partito si è fatto ancora riferimento alla scelta presa dalla nostra associazione, schierata convintamente per il no alla riforma. Come si legge nel comunicato Pd ‘L’Anpi non è un partito’. Noi – riprendono le sezioni Anpi – aggiungiamo che non vogliamo esserlo e rivendichiamo la nostra autonomia e indipendenza da ogni partito. Siamo però un’associazione sui generis: l’Anpi è il primo ente morale nato dopo il fascismo, riconosciuto come tale prima della nascita della Repubblica. Un’associazione come la nostra ha quindi il dovere di prendere posizione sulle tematiche che toccano da vicino la Costituzione e ancora di più sulle sue modifiche. La posizione presa dall’Anpi è stata assunta in maniera democratica, trasparente e ufficiale».

Da qui la dura reazione contro chi nel dibattito politico la tira dentro. «Far passare una decisione, presa quasi all’unanimità, come di minoranza è quindi del tutto strumentale – sottolineano Anpi Empoli, Montespertoli, Montelupo Fiorentino e Fucecchio –. Come è normale gli iscritti Anpi, sia i partigiani che gli altri, hanno tutto il diritto di non essere in linea con la decisione presa. Meno normale è che il partito di maggioranza si senta autorizzato a parlare di Anpi, ad esempio, all’interno di un comunicato di consuntivo di bilancio. Invitiamo il Partito democratico ad evitare questo tipo di cadute di stile».