"Faremo vedere le stelle ai ciechi". Grazie alla terracotta il cosmo diventa tattile

A Montelupo speciali arredi in rilievo riprodurranno lo zodiaco

Maura Tombelli, mente e anima del Gruppo Astrofili Montelupo

Maura Tombelli, mente e anima del Gruppo Astrofili Montelupo

Montelupo Fiorentino, 28 febbraio 2016 - Per l'operazione ‘Accendiamo le stelle a Montelupo’ si sta mobilitando una comunità intera. Prosegue senza sosta la raccolta fondi per il completamento dell’osservatorio astronomico ‘Beppe Forti’ di San Vito. E anche l’Auser, con la collaborazione del cinema Mignon, farà la sua parte. E’ in programma per domenica 6 marzo alle 16 nei locali del cinema d’essai di via Baccio da Montelupo, la commedia in due atti ‘Mimì bob bon’: uno spettacolo di solidarietà, presentato dalla compagnia teatrale La bottega di Saro, il cui ricavato andrà a favore dell’osservatorio. Come anticipa Maura Tombelli, presidente del Gruppo Astrofili Montelupo, «i proventi della serata saranno destinati all’istallazione di una stele alta sei metri e mezzo che ci è stata donata dai terracottai di Montelupo. Mi ero ripromessa di non far nomi, perché in tutti questi anni sono tantissime le persone che ci hanno aiutato a coronare il sogno dell’osservatorio. Costruttori, privati, associazioni: tutti hanno dato una mano, e il risultato è una struttura ancora in fase di completamento che però ha già una sala didattica e ha già ricevuto la visita dei primi pulmini gialli carichi di scolari, piccoli astronomi in erba».

Ma torniamo alla stele in terracotta. Una volta installata (ci vogliono soldi per l’assemblaggio dei pezzi e il montaggio di un sistema elettrico illuminante interno), riprodurrà le costellazioni dello zodiaco «e sarà un faro per tutta la città, visibile dalla salita di San Vito e rivolto verso la stella polare, l’emblema dell’osservatorio». E’ così che la prolifica scopritrice di asteroidi – ne ha all’attivo 198 numerati, di cui 88 battezzati – immagina il ‘Beppe Forti’.

Lei, che è al primo posto al mondo tra le astronome donne non professioniste, la passione per il cielo e le stelle la porta nel cuore. Da anni lo ripete come un mantra: «Il cielo è di tutti. Ognuno di noi ha il diritto di guardarlo e sognare». Anche chi non ha il dono della vista, potrà farlo. «Gli occhi non sono indispensabili: il cielo si vede anche col cuore». Ecco perché dai pezzi di scarto della stele in terracotta l’ex bancaria di Samminiatello ha pensato di ricavare una serie di arredi per la sala didattica che riproducono le costellazioni per i non vedenti. Stelle e pianeti in rilievo come una sorta di braille su un piatto di un metro di diametro. «Chiunque verrà da noi potrà vedere le stelle, anche solo immaginandole, toccandole. Ho già fatto un corso ad Arcetri dove ho aiutato una coppia di ventenni ciechi a ‘vedere’ un telescopio. Attraverso il tatto spiegando il funzionamento dello strumento, sono riuscita a far sentire/percepire loro i crateri della luna. Un’emozione unica».