Addio, Mattia: il grande abbraccio degli amici

Folla ai funerali del 17enne morto per una meningite. La mamma: "Mi aspettano giorni difficili. Ho capito che l'amore è la cosa più importante" / FOTO

Una folla commossa ha partecipato ai funerali di Mattia Brendaglia (foto Gianni Nucci/Germogli)

Una folla commossa ha partecipato ai funerali di Mattia Brendaglia (foto Gianni Nucci/Germogli)

Empoli, 23 marzo 2015 - Gli amici di sempre e i compagni di scuola in sella ai loro motorini si sono dati appuntamento al parcheggio davanti ai giardini, poco distante dalla chiesa. Lo stesso punto di ritrovo dove tante volte si erano incontrati con Mattia per passare i pomeriggi insieme. Come si fa a 17 anni quando bastano due chiacchiere su una panchina per stare bene. Tutto a Fibbiana, parla di lui. Sull’asfalto, un messaggio scritto in nero: "Ciao Brenda". Parole indelebili, per far sentire ancora viva la presenza del "Mago" tra le vie che ha sempre percorso, fin da piccolino.

Mattia Brendaglia

Piazza San Rocco, ieri pomeriggio, era troppo piccola. Non è bastata una frazione intera ad accogliere le centinaia e centinaia di persone in arrivo per dare l’ultimo saluto a Mattia Brendaglia, il 17enne tragicamente scomparso per una meningite fulminante nella serata di venerdì scorso. Amici, conoscenti, compagni di squadra e di scuola. Tutto il paese alle 15 si è fermato per raccogliersi dentro e fuori la chiesa di Santa Maria a Fibbiana, dove si sono tenuti i funerali del giovane studente. Abbracci e parole d’affetto per tutta la famiglia, per il padre Maurizio, molto conosciuto a Fibbiana per la macelleria che gestisce in via del Piano. Per il fratello maggiore Gionata e per la mamma Annalisa. Una giornata di sole per un inizio di primavera che fa a cazzotti con l’aria che si respira. La cerimonia funebre è durata più di un’ora; tra i primi ad entrare in chiesa i compagni di squadra dello Scandicci Calcio. Volti segnati dal dolore, incredulità; in mano i fiori e nel cuore un peso, il macigno di chi ha perso un amico a soli 17 anni. Sul feretro la maglia da gioco di Mattia con le dediche ed i ricordi dei compagni e una sciarpa dell’Empoli.

La passione per il calcio non ha lasciato solo «Brenda« nel giorno più triste. Anche l’Empoli allo stadio ‘Castellani’ prima di scendere in campo ha voluto omaggiarlo con un mazzo di fiori sotto la maratona depositato da Massimo Maccarone. Quando la disperazione ti straccia il cuore si fa fatica a trovare un perchè. Una spiegazione logica, un motivo per andare avanti.

"In momenti come questo- ha detto don Vincenzo Lo Castro che ha celebrato la messa- non c’è parola che allevia la tristezza ed il dolore che proviamo". Il parroco parla commosso, le sue sono parole rotte dall’emozione.

"Grazie Mattia per quello che hai donato agli altri. C’è un vuoto fisico intorno a noi, si percepisce". Il prete si rivolge ai tantissimi giovani in lacrime per la tragica perdita. "Non c’è il Mattia che ci fa arrabbiare, che ci fa le coccole, che "si va a bere una birra" o a divertirsi. Ma non dimenticate, ragazzi , che se avete voluto bene a Mattia lo porterete sempre con voi. Vi darà il coraggio per andare avanti e sorridere alla vita. Da lassù vi darà la spinta. Il seme caduto per terra se muore, vive. E la vostra presenza oggi fa capire quanto di buono Mattia ha seminato nella sua breve vita".

Prima dell’uscita dalla chiesa, per il trasporto della salma al cimiero di Fibbiana, anche Mamma Annalisa trova la forza di parlare. "Ringrazio tutti i presenti. Mattia è nel cuore di tante persone. E’ un onore per me, non me lo sarei mai immaginato. Mi aspettano giorni difficili. Dovrò imparare a non trovare Mattia quando lo cercherò. Mi sono resa conto che l’amore è la cosa più importante: tutto il resto non conta niente se non abbiamo vicino chi ci vuole bene".