"Approfittò di me durante la visita". In aula nove donne che accusano il ginecologo

Le accuse delle pazienti: "Diceva che così passavano i dolori"

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Firenze, 21 ottobre 2016 - In un'aula interdetta al pubblico, davanti al giudice, agli avvocati e anche a lui, cioè il ginecologo che avrebbe approfittato delle visite per allungare le mani e strusciarsi alle sue pazienti, le nove donne, fiorentine, valdarnesi ed aretine, hanno confermato tutte le accuse. Vincendo traumi e paure, hanno descritto quegli approcci, avvenuto nello studio privato del dottor Gaetano Cosimo Occhineri, a Firenze, o all’ospedale Serristori di Figline, dove il camice bianco lavorava. Confermando le denunce presentate in questi mesi.

Nessuna delle vittime - ad esclusione di due sorelle – si conoscevano tra loro. Eppure, a giudicare dai racconti, il ginecologo aveva un suo “stile” preciso ed inconfondibile, che si manifestava durante i consulti: con un pretesto, era solito prendere da dietro le pazienti, stringerle e strofinarsi con i suoi genitali sui glutei delle donne. Solitamente, cercava di mascherare questi atti come una “manovra” finalizzata a dare sollievo alla donna che lamentava dolori. Alcune delle nove donne che hanno testimoniato ieri mattina davanti al giudice Limongi hanno riferito di aver subito quelle “attenzioni” mentre si trovavano in stato di gravidanza. Un’aggravante contestata dal sostituto procuratore Ornella Galeotti, assieme a quella di aver abusato della propria autorità, per di più in un momento intimo come quello di una visita ginecologica.

MA NON È TUTTO. Tra le accuse più pesanti all’indirizzo di Occhineri c’è anche quella di aver usato del narcotico – nella fattispecie un farmaco liquido da mettere sotto la lingua – per rendere più “inoffensiva” la paziente.

Occhineri, 61 anni, nel maggio scorso venne sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dopo che la procura aveva tirato le fila delle denunce, disseminate tra Firenze e il Valdarno. Il medico si trova tutt’ora ai domiciliari ed ha ovviamente sospeso la sua attività.

A questo punto, con l’incidente probatorio che è servito a “cristallizzare” davanti ad un giudice le prove contro il medico, le indagini sono formalmente concluse.

E la procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. A quel punto, toccherà alla difesa del ginecologo, rappresentata dagli avvocato Sigfrido Feynes e Giovanni Merli, valutare se ci siano strade alternative rispetto al processo ordinario per “salvare” il medico.