Le Ferrovie resistono al pressing: «Stazione Foster? Non se ne parla»

L’amministratore delegato Mazzoncini risponde a Regione e Comune di Firenze

L’ad di Ferrovie, Renato Mazzoncini, non cambia idea sul progetto Alta velocità a Firenze

L’ad di Ferrovie, Renato Mazzoncini, non cambia idea sul progetto Alta velocità a Firenze

Firenze, 31 dicembre 2016 - Renato Mazzoncini va dritto come un Frecciarossa: l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato ha idee chiare e obiettivi precisi. Il 2020? Possibile anno di termine dei lavori per il sottoattraversamento per 7 chilometri di Firenze, niente «stazione Foster» ma potenziamento di quella di Campo di Marte con la centralità strategica della stazione di Santa Maria Novella per intermodalità pendolari, Tav e sistema urbano di bus e tram. Tutto il resto sono polemiche e ipotesi non praticabili. E lo spiega in esclusiva a La Nazione.

Alta velocità fiorentina. Ormai la questione è stata ribattezzata un guazzabuglio dai più ottimisti, un pasticciaccio dai più critici, uno scandalo da chi alza i muri del no. Certo è che i fiorentini ci capiscono poco o niente.

«Ho letto l’intervista del sindaco Nardella al vostro giornale e le reazioni, ma io rimango della mia opinione: la realizzazione della Foster è sbagliata e credo che collegarla con il people mover alla stazione di Santa Maria Novella sia un ulteriore errore».

Ci spieghi meglio visto che fino all’altro giorno i lavori per la Foster sono andati avanti.

«Quando nacque l’idea della Foster, l’attuale progetto, elaborato 20 anni fa, prevedeva di realizzare due banchine per far sostare un treno Av per ogni direzione di marcia della Tav senza occupare la linea. Quindi si parla del più semplice piano di stazione che si possa concepire. E’ evidente, pertanto, che si parla di una mini stazione anche comparata con le altre stazioni fiorentine. Si pensò di fare così perchè in superficie di spazio non ce n’era per binari nuovi. E la tecnologia di 20 anni fa consentiva di distanziare i treni al massimo 5 minuti uno dall’altro. Adesso stiamo sperimentando anche sulle tratte regionali il cosidetto blocco mobile: come nelle metropolitane il treno tiene conto delle distanze dell’altro davanti e ciò permette di ridurre a 3 minuti il distanziamento in sicurezza tra i treni».

Benefici per il traffico ferroviario enormi.

«Possiamo quasi raddoppiare la potenzialità delle attuali linee ferroviarie. La tecnologia Ertms utilizzata sulle linee alta velocità, ampliata con la funzione high density (alta densità) sarà installata nei principali nodi ferroviari urbani, primo fra tutti Firenze. Le gare d’appalto per le nuove tecnologie saranno bandite nelle prossime settimane per arrivare a regime nel 2018».

Questa tecnologia inciderà anche sul tracciato fiorentino della Tav?

«E’ proprio questa tecnologia che consente di mantenere la centralità di Santa Maria Novella. In più bisogna considerare gli spostamenti delle persone nelle stazioni. A Bologna per spostarsi dalla stazione in superficie alla sotterranea occorrono una decina di minuti visto che è profonda più o meno come la Foster, 46 metri. Inoltre la stazione fiorentina, a differenza di Bologna dista anche un chilometro dalla stazione centrale di S.M. Novella: ci vorrebbe mezz’ora per spostarsi fra le due stazioni, come andare da Firenze a Bologna. In più c’è il capitolo costi».

Già, la Tav è costata molto...

«I costi per il futuro sarebbero enormi: 6 milioni per la gestione della Foster all’anno più almeno 4 per il people mover all’anno. Dieci milioni ogni 12 mesi solo per costi di gestione. Chi li paga? Nell’ipotesi che un milione e 400mila passeggeri salgano o scendano a Belfiore, essendo sette euro a testa, chi li paga?».

E allora come può Firenze rimanere strategica?

«Santa Maria Novella resta il cuore dell’Alta velocità, capace di reggere il traffico anche grazie alla nuova tecnologia di cui abbiamo parlato. Siamo assolutamente d’accordo con chi dice che Firenze non va saltata: come già avviene adesso, tanto che abbiamo puntato anche su Campo Marte».

Che differenza c’è tra Campo Marte e Foster?

«Campo Marte non avrebbe alcun costo aggiuntivo di gestione».

Come cambierà?

«Prima di inserirsi nel tunnel ci saranno due banchine per far fermare gli Av che già fanno capo lì. Avremo allargato una stazione che già ha l’interscambio col traffico regionale fra cui un collegamento con Santa Maria Novella ogni 10-15 minuti, il people mover di fatto esiste già».

La paura di uno scavalco di Firenze non c’è?

«Certamente, nessun timore. I treni che oggi non fermano a Santa Maria Novella fermeranno a Campo Marte. Firenze è un nodo centrale delle rete ferroviaria».