Alluvione di Livorno, l'opposizione chiede le dimissioni di Nogarin. Lui: "Non ci penso"

Il consiglio comunale dedicato al tragico nubifragio si è aperto con un minuto di silenzio, poi l'intervento del sindaco e il dibattito. "E' la prova più dura, ma ci rialzeremo"

Il sindaco Nogarin durante la drammatica giornata del 10 settembre

Il sindaco Nogarin durante la drammatica giornata del 10 settembre

Livorno, 20 settembre 2017 - La seduta del consiglio comunale di Livorno dedicato al devastante nubifragio del 10 settembre, si è aperta con un minuto di silenzio e con un intervento del sindaco. «Oggi mi presento davanti a voi e alla città con un peso enorme che non è solo l'urlo del sindaco, ma anche quello dell'uomo», ha detto il sindaco Filippo Nogarin.  

"Il mio primo pensiero va alle famiglie, ai parenti e agli amici delle vittime di questa tragica alluvione - ha aggiunto il sindaco - nessuno può accettare di perdere una figlia, un marito, un amico, un nipotino in questo modo. E nemmeno io da sindaco posso accettare che quanto accaduto venga derubricato a semplice tragedia. Lo dico ora in modo che sia chiaro a tutti: non si può prescindere dalla verità dei fatti. E sto parlando delle responsabilità di tutti e a tutti i livelli: dalla gestione dell'emergenza nelle ore immediatamente precedenti al disastro e in quelle successive, alla pianificazione urbanistica degli ultimi 50 anni, alla gestione dei permessi edilizi. La magistratura ha aperto un'inchiesta per fare chiarezza su tutti questi punti e noi, come ovvio, ci siamo messi a disposizione degli inquirenti e forniremo loro tutta la documentazione necessaria a spiegare in che modo ci siamo mossi e perché".

"Voglio scusarmi davanti alla città e soprattutto davanti ai parenti delle vittime di questa disgrazia _dice Nogarin _ Voglio scusarmi per il siparietto fuori luogo che ha visto protagonisti me e il vescovo nel giorno dei funerali di molte delle vittime. Ho commesso un errore e ho sporcato una giornata di lutto con una polemica sterile, inutile e inopportuna- aggiunge- E dunque chiedo nuovamente scusa a tutti quanti".

D'ora in poi, assicura, Nogarin "lavorerò con ancora maggior determinazione per fare in modo che tragedie come queste non si ripetano mai più. E lo faro', come sempre, con la consapevolezza di avere l'onore di rappresentare una città di persone coraggiose, capaci di gettare il cuore oltre l'ostacolo e mettersi al servizio degli altri". Livorno, ammette, è "di fronte alla sua prova più dura, ma grazie al carattere e al cuore dei suoi cittadini saprà con dignità rialzarsi in piedi".

"È vero, nessuno poteva prevedere un evento simile dice il sindaco di Livorno _ e infatti nessuno lo aveva previsto. Ma è anche vero che l'ondata di piena che tutto ha travolto, ha trovato la strada spianata a causa di un territorio consumato dalla cementificazione". Il primo cittadino offre una "nuova bussola" in materia urbanistica: "Restituire alla natura un po' degli spazi che le abbiamo sottratto". Qualche operazione è già stata implementata dall'amministrazione cittadina, come "il regolamento degli annessi agricoli che punta a tutelare il paesaggio e il territorio delle colline livornesi e impegna i privati a prendersi cura dei loro appezzamenti di terra e tenerli puliti". In generale, "vieta il proliferare di costruzioni sulle nostre colline che la cementificazione indiscriminata ha reso così fragili". La vera svolta, però, dovrebbe arrivare con il piano strutturale, che spiega Nogarin "abbiamo già impostato in un'ottica di riduzione del consumo di suolo, ma che ora renderemo ancor più stringente. Non ci saranno mai più case costruite sugli argini di un fiume. E nemmeno scuole con aule allestite negli scantinati". Tutto questo, avverte, "significa ridurre il rischio di catastrofi come quella che stiamo ancora vivendo".

I consiglieri di opposizione in consiglio comunale a Livorno hanno chiesto nel corso dei loro interventi in assemblea le dimissioni del sindaco Filippo Nogarin in seguito tragici eventi alluvionali che hanno portato otto morti e devastazione in città. «Per una sola questione morale e di dignità umana - ha detto il capogruppo del Pd in consiglio Pietro Caruso rivolto a Nogarin - lei si dovrebbe dimettere».

«Sicuramente il peso di quello che è successo può portare a una riflessione del genere ma la città ha bisogno di risposte non di speculazioni politiche», ha risposto il sindaco Filippo Nogarin parlando con i giornalisti a margine del consiglio. «Io non ho intenzione di dimettermi - ha aggiunto - presenteranno una mozione di sfiducia e la voteremo». «C'è bisogno di un'assunzione di responsabilità - ha proseguito Nogarin - che è quella di proseguire il mandato e non aprire una fase di commissariamento. Certo ci sarà necessità di fare chiarezza su tutta la vicenda, sono favorevole alla istituzione di una commissione di indagine. Mi sento di ringraziare tutte le persone che si sono attivate quella notte. Non è vero che il sindaco non c'era». Poi sulla vicenda della app di allerta ricevuta si è giustificato così: «Oggettivamente - ha spiegato Nogarin - ho firmato questa presa in carico a dicembre, ma io non lo ricordavo nemmeno. Firmo centinaia di atti e quella app che di fatto non avrebbe cambiato l'esito di quella notte, di fatto non l'ho installata e non so dove siano le credenziali»