STEFANO VETUSTI
Cronaca

Case private in affitto, Airbnb attacca: ‘La Regione sbaglia, deve ascoltarci’

E sulla tassa di soggiorno:‘Pronti a versare 4 milioni l’anno al Comune’

Matteo Stifanelli, country manager di Airbnb per l’Italia

Matteo Stifanelli, country manager di Airbnb per l’Italia

Firenze, 24 novembre 2016 - Airbnb accusa e lancia un appello alla Regione affinché modifichi la nuova legge regionale varata dalla giunta toscana che istituisce un limite di notti per gli affitti brevi di case private ai turisti. Per la prima volta la società californiana – nata nel 2009 a San Francisco, il cui valore stimato oggi si aggira già sui 30 miliardi di dollari – scende in campo su La Nazione tramite il country manager per l’Italia, Matteo Stifanelli. Qual è la vostra posizione? «Siamo delusi dalla piega che la proposta di legge dell’assessore Ciuoffo ha preso all’ultimo minuto. Abbiamo a lungo cercato di supportare la Regione nel suo sforzo legislativo, anche nella speranza di aprire una nuova fase dell’accordo in materia di tassa di soggiorno a Firenze, condividendo spunti ed esempi di normativa internazionale che difendono i diritti di tutti a condividere i propri spazi promuovendo allo stesso tempo un turismo più sostenibile. Difficilmente questo può essere raggiunto da una norma che istituisce un tetto massimo di notti, crea nuovi obblighi per i B&B limitando di fatto il diritto delle persone a condividere le loro case e, come detto anche dall’Anci, bloccando lo sviluppo dell’economia turistica nella Regione». Qual è la vostra proposta? «La casa è da sempre uno degli asset principali delle famiglie italiane. Crediamo sia necessario riconoscere questa specificità italiana, tutelando chi ha investito nell’acquisto di in una prima o in una seconda casa e che oggi, in tempi di crisi, tentano faticosamente di mantenere. In questo contesto, l’home sharing è una grandissima risorsa che la legge dovrebbe tutelare. La nostra proposta è chiara: distinguere fra chi ha fino a due case e chi, come property managers, ne gestisce da tre in su. Questa proposta comporta trasparenza, tracciabilità del fenomeno e finalmente semplificazione anche delle tassa di soggiorno. E’ una questione di tutela delle fasce più deboli e di creare regole (e controlli) applicabili in modo semplice». La Regione vuole imporre il limite di 90 notti come un modo per fermare la rendita economica e favorire la vera sharing economy. Perchè non siete d’accordo? «La legge contiene una definizione di sharing economy che non è condivisa dalla maggior parte degli esperti a livello mondiale: non possiamo considerare la sharing economy come un’attività di scambio gratuito senza transazione di denaro. La sharing economy non è un sistema di baratto nè una nuova forma di rendita ma un nuovo modo per i cittadini di integrare il proprio reddito. In questa cornice crediamo si debbano definire le regole, nel rispetto dei diritti di tutti e degli interessi generali dell’economia del territorio». Con la modifica alla legge, comincerete a riscuotere la tassa a Firenze? «Ci siamo volontariamente impegnati a riscuotere la tassa di soggiorno una volta che la Regione avesse creato regole chiare e semplici che ci aiutassero ad avviare il processo. Ad oggi, questo non è avvenuto, tuttavia speriamo che, accogliendo le nostre proposte, si dia ascolto alle voci dei cittadini».  Avete stimato l’impatto della riscossione dell’imposta di soggiorno a Firenze? «Nel solo 2015, abbiamo permesso a più di 360.000 mila persone di visitare Firenze, e i nostri utenti hanno speso più di 169 milioni nelle attività economiche locali. Abbiamo calcolato che, se ci fosse permesso riscuotere la tassa di soggiorno potremmo consegnare a Firenze fino a 4 milioni di euro all’anno in modo del tutto automatico e trasparente». Negli ultimi giorni avete attivato uno strumento che permette agli host di scrivere direttamente al governatore Rossi. Qual è il vostro scopo? «Crediamo che i nostri host abbiano bisogno di essere ascoltati su un tema che potrebbe cambiare la loro vita in modo così rilevante. Solo nelle ultime 24 ore, centinaia di cittadini da tutta la regione hanno inviato un messaggio al governatore per chiarire cosa l’home-sharing significa per loro. La sharing economy cambia anche il modo in cui i cittadini dialogano con le istituzioni».