Voucher, il regalo alla Cgil

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 20 marzo 2017 - Salve direttore, quello dei voucher è lo specchio dell’Italia: un paese ingovernabile dove tutti stiamo zitti. E questa è la cosa che mi preoccupa. Questo è uno Stato che vuole solo tasse. L’ultima, quella dei voucher, è scandalosa: cioè, è scandaloso che i sindacati comandino l’Italia.

M. Ranucci

Caro Ranucci, la sua è una delle tante lettere arrivate sul tema dei voucher. Tema spinoso e dibattuto. Lei come altri chiedono in sostanza il mio parere. Personalmente credo che con tutti i loro difetti e le loro storture applicative, che si sarebbe fatto in tempo a correggere, i voucher rappresentavano un buon modo per regolamentare certi lavoretti di cui tanti hanno bisogno, ed era un modo intelligente di far emerger del ‘nero’. La loro sostanziale eliminazione, alla quale a questo punto andiamo incontro per evitare il referendum, mi pare un errore, e dà l’idea di un governo (e un partito, il Pd sponda renziana) che non ha il coraggio e l’intelligenza politica di difendere le proprie idee e le proprie scelte, anche quelle giuste. Gentiloni, Renzi e Poletti sono riusciti in sostanza nell’impresa - a dire il vero ardua - di far fare un figurone alla Cgil. Anche in questo caso un capolavoro: Renzi era il politico sceso in campo per limitare il potere di interdizione del sindacato rosso, gli ha invece regalato una delle più significative vittorie politiche dell’ultimo periodo. Chapeau.