I Giovani Fenomeni sono squadra: Berna e Gagliardini super

Il commento

Firenze, 25 giugno 2017 - La Generazione di Fenomeni adesso è anche una squadra. La rivelazione arriva nel test più difficile contro la baby Germania, che aveva esordito in pompa magna. Un gol di Bernardeschi e una splendida prova collettiva ci regalano la qualificazione, complice il sorprendente successo della Danimarca su quei ceki che avevano umiliato la nostra under.

Passiamo come primi del girone e con la consapevolezza che i giovani fenomeni non sono solo fini giocolieri ma anche un gruppo forte, solido, roccioso. Capace di vincere il confronto con una Germania tosta e molto tecnica. Ma Di Biagio indovina la squadra giusta, lasciando in panchina Petagna per schierare un tridente mobile e imprevedibile con Berardi e Chiesa sui lati e Bernardeschi libero di agire da centravanti tattico per spaziare in ogni zona dell’attacco.

Con una difesa impenetrabile, che soffre solo sui calci da fermo, e un fantastico Gagliardini che battaglia nel mezzo e a cuce gioco senza pause, la giovane Italia strappa l’anima e l’iniziativa ai tedeschi. Ma per sbloccare la partita serve il colpo di genio di Bernardeschi, una giocata lucida a dentro area su palla rubata ai tedeschi spiana la strada della semifinale con la Spagna. Gagliardini e il fantasista viola sono i giganti della serata, gli autentici trascinato. Ma Caldara eccelle in difesa senza sbagliare un solo intervento, Conti cresce fino a un prepotente finale e Barreca stupisce per intraprendenza e lucidità in ogni zona del campo.

Cresce la giovane Italia anche nella capacità di soffrire, nella tenuta fisica alla distanza, negli equilibri del suo gioco che decolla nel finale di gara. Ecco perchè la generazione di fenomeni può riprendere la sua corsa verso un’impresa possibile. Questa covata di giovani talenti ha bisogno di credere in se stessa, di darsi un traguardo alto. Altrimenti quei 220 milioni di euro di valore complessivo finiranno per schiacciare le loro legittime ambizioni.