Sociale: tagli e promesse dalla Regione

Il commento

Paola Fichera

Paola Fichera

Firenze, 19 gennaio 2017 - Il problema dell’assistenza ai più deboli è un’emergenza reale. Anche in Toscana, che pure ha una tradizione di assistenza e servizio, in gran parte supportata dal volontariato, di tutto rispetto. Ma a fronte di esigenze che aumentano per famiglie che devono affrontare ogni giorno i problemi di un figlio portatore di handicap, di anziani sempre più fragili sia dal punto di vista sanitario che economico, la Regione segna il passo e chiude un bilancio ‘tecnico’ preventivo che lascia prevedere solo lacrime e sangue. Nel 2015 la Regione aveva destinato al fondo per il sociale 8 milioni di euro. E già allora i Comuni avevano fatto osservare che sarebbe stata dura. Nel 2016 il fondo è sceso a 5milioni e i sindaci hanno raschiato il fondo delle loro risorse.

A INIZIO 2017 la Regione ha sforbiciato ancora fino a 3milioni e mezzo e, quel che è peggio, ha già fatto sapere che per il 2018 non ci sarà più di un milione e mezzo. Ora i sindaci tutti, di ogni colore e schieramento, sono sul piede di guerra. Perché con le promesse sugli assestamenti di bilancio le famiglie non si assistono e ben poco si può fare per anziani, bambini in difficoltà e disabili. Certo, la crisi incombe, il governo taglia i fondi e la Regione, poiché non batte moneta, fa quel che può. Ma è un dato di fatto che, mentre il bilancio sprofonda, il governatore Rossi e la sua maggioranza, forse perché impegnati in una battaglia interna al Pd fra renziani e non, forse perché preoccupati di non perdere terreno rispetto ai grillini, continuano a fare promesse. L’ultima – in ordine di tempo – è quella sul reddito di solidarietà: 300 euro al mese per progetti di inserimento lavorativo a chi non supera i 3mila euro l’anno di reddito. Una ‘promessa’ da 30 milioni da finanziare con i fondi europei. Sì, la stessa Europa che ha già richiesto una nuova, pesante, manovra sui nostri conti. Ma di che parliamo?