La vittima Bertolaso

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 1 ottobre 2016 - CARO DIRETTORE, si è concluso il processo a Guido Bertolaso per il terremoto dell’Aquila, in sostanza per non esser riuscito a prevedere il sisma. Prima di lui era stato assolto anche Enzo Boschi. Mi chiedo: come si può processare qualcuno per non aver previsto un terremoto? Non accade in nessun paese del mondo... Sirio Benedetti

CARO BENEDETTI, Lei ha ragione ma trascura un particolare: in nessun paese del mondo esiste una magistratura come la nostra, dove l’ultimo pm di provincia (si ricorda di tale Woodcook?) si alza, imbastisce un’inchiesta anche fantasiosa, nessuno lo contraddice fino a quando si arriva in giudizio e il castello cade. E mai, qui sta il punto, che qualcuno gli chieda conto di quanto accaduto. Portare infatti di fronte a un tribunale un team di esperti del calibro di Enzo Boschi o Guido Bertolaso perché non sono riusciti a prevedere un terremoto, beh, questo è davvero troppo. Nel processo in realtà una condanna definitiva c’è stata (a due anni per il vice di Bertolaso) a causa di una intervista nella quale si escludevano pericoli imminenti. E qui lo sconcerto raddoppia: si possono dare due anni per un motivo del genere? Se quel tecnico avesse detto il contrario ci sarebbe stato un altro giudice che lo avrebbe accusato di procurato allarme...