Il lupo e i risarcimenti

Il commento

Firenze, 5 settembre 2017 - Sulla proliferazione del lupo in Toscana e sui problemi che l’eccessiva presenza di questo predatore comporta, abbiamo apprezzato l’attenzione dedicata dal Consiglio Regionale, con l’indagine che è stata oggetto di dibattito e di approvazione nella seduta odierna. Purtroppo il lupo, o ibridi di lupo, continuano a fare notizia ed a mietere vittime tra le greggi toscane, aumentando il livello di tensione sulla questione, mentre la proposta di Piano nazionale per la Conservazione del lupo, appoggiato dalla Toscana, è in stallo a livello di Conferenza Stato-Regioni, dopo l’alzata di scudi delle altre Regioni. Nel triennio 2014 – 2016 le domande presentate dagli allevatori per ricevere gli indennizzi dei danni provocati dai lupi sono state circa 1.300 per danni accertati che superano i 2 milioni di euro.

Se guardiamo alla media mensile degli attacchi dei lupi siamo passati dai 28 attacchi al mese del 2014 ai 40 attacchi al mese del 2016. Sono numeri riferiti agli episodi per i quali è stata presentata una domanda di risarcimento; purtroppo in molti casi gli allevatori non denunciano gli attacchi subiti. I danni sono ingenti sia come perdita degli animali uccisi, ma anche come danni indiretti. In seguito agli attacchi molte pecore abortiscono, perdono gli agnelli e cessano la produzione di latte con importanti conseguenze anche commerciali. La Toscana in effetti, ospita un patrimonio di lupi significativo, nel 2015 è stata rilevata nel territorio regionale la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi.

La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale. In diverse aree della Toscana si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso. Coldiretti Toscana intende ribadire quanto sia necessario da subito garantire la puntuale e corretta quantificazione dei danni, il cui sollecito risarcimento non può essere soggetto al regime ‘de minimis’ e quindi non limitato all’importo di 15.000 euro in un triennio. Sottolineando come sia meglio prevenire che risarcire, perché è in gioco l’economia di territori marginali nei quali l’allevamento del bestiame rappresenta una delle poche attività rimaste. L’esodo degli allevatori e delle loro famiglie, ed il conseguente abbandono di quei presidi, esporrebbe tutto il territorio toscano a nuovi rischi di dissesto idrogeologico.

Tulio Marcelli è presidente di Coldiretti Toscana