Lavoro, sprechi e compromessi

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 25 ottobre 2016 - Caro direttore, da giovane inoccupato a caccia di un lavoro, mi ha fatto molto indignare la notizia, riportata da La Nazione, rispetto al fatto che i Centri per l’Impiego trovino occupazione ai candidati con un ritmo inferiore di dieci volte rispetto alle agenzie interinali private. Insomma ci mancava anche l’inefficienza pubblica...

Marco Ricci, Siena

Caro Ricci, è vero, c’è da essere indignati. Il pubblico in Italia, purtroppo, riserva spesso contesti in cui si annidano sprechi e inefficienze. Comprendo il disappunto di un giovane che si approccia per la prima volta al complicato universo del lavoro. Condivido l’indignazione anche se, a nostra parizale consolazione, in Toscana i Centri per l’Impiego funzionano meglio che in altre provincie italiane. Ma per gli inoccupati, la vita è dura anche alle nostre latitudini. Nonostante il fiorire delle agenzie interinali che in modo più dinamico fanno incontrare domanda e offerta di occupazione, nonostante un settore turistico capace di ‘reclutare’ lavoratori tutto l’anno e nonostante un comparto manifatturiero che ‘tiene’ meglio che nello Stivale. Al netto di quanto affermato, però, resta un dato di fondo: le nuove generazioni sono troppo esigenti e poco disposti a compromessi e sacrifici. Elementi indispensabili per lavorare nel 2016.