Grillo e cattolici, prove di dialogo. Con ostacoli

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 26 aprile 2017 - Caro direttore, mi ha stupito molto la sintonia che si è registrata a sorpresa tra il Movimento 5 Stelle e la Chiesa, o almeno con una parte di essa. Non so quanto possa durare ma mi pare un fatto che politicamente ha una sua rilevanza.

Luciano Pensa

Caro Pensa, obiettivamente lo scambio di cortesie tra Grillo e una parte del mondo cattolico (Grillo intervistato da Avvenire e il direttore di Avvenire che sul Corriere rivolge una serie di apprezzamenti ai Cinquestelle) è stato il fatto politicamente più saliente dei giorni scorsi, almeno a stare alla politica interna. Diciamo che in pochi se lo sarebbero aspettato. Che cosa in effetti potrà sortirne non è facile prevedere, visto che gli indizi circa un pieno coinvolgimento dei cattolici nell’universo grillino sono contrastanti.

Innanzitutto da anni il mondo cattolico (e i voti cattolici) sono in libera uscita, e si sparpagliano in tutte le direzioni. Poi ci sono alcuni temi, come quelli etici (fine vita, per esempio) o quelli relativi all’accoglienza degli immigrati, che vedono i vescovi e i grillini su posizioni distanti. C’è anche, all’opposto, la volontà della Chiesa di guardare con una certa attenzione a chi entro un annetto potrebbe (e sottolineiamo potrebbe) non trovarsi troppo distante dalla stanza dei bottoni. Come pure una sensibilità affine sui temi economici, declinati in una visione anticapitalistica, non distante dalla sensibilità di questo papa. Se son rose fioriranno. Vedremo.