Enti camerali: la riforma e il balzello

Il commento

Jacopo De Ria, presidente Confcommercio Firenze

Jacopo De Ria, presidente Confcommercio Firenze

Firenze, 30 marzo 2017 - È del tutto inopportuno che si pensi di incrementare i contributi camerali del 20% in un momento così difficile per l’economia e per le nostre imprese, proprio quando il ruolo e i servizi delle Camere di Commercio vengono ridimensionati. La razionalizzazione cui mira la riforma del sistema imporrebbero il contrario. La proposta iniziale del governo Renzi era quella di semplificare il sistema unificando gli enti camerali provinciali in un organismo regionale; poi si è scelta una via di mezzo più praticabile che darà un accorpamento interprovinciale che entro luglio 2018 ridurrà a cinque le Camere di Commercio toscane. Ne nascerà una geografia più rispettosa delle diverse vocazioni economiche.

Ma il governo Renzi aveva stabilito anche un decalage del 50% del diritto camerale, ovvero una sua riduzione progressiva spalmata su tre anni, fino al 2017. E proprio quest’anno il Ministero dello Sviluppo Economico, su richiesta di Unioncamere, ha dato facoltà agli enti camerali di autorizzare un aumento massimo del contributo fino al 20%.

Potrebbe sembrare una sciocchezza a qualcuno, circa 8 euro ad azienda in più, ma nell’insieme è una cifra enorme che temiamo serva solo a coprire i costi della tecnostruttura nazionale e non a dare alle imprese servizi migliori. La giunta camerale di Firenze nell’ultima seduta ha già deliberato l’aumento, nonostante la contrarietà anche della Cna, ora la palla passa al consiglio e in quella sede manifesteremo tutto il nostro dissenso.

*presidente Confcommercio Firenze