Lo scempio degli ombrelloni

Il commento

Francesco Guerrieri

Francesco Guerrieri

Firenze, 6 settembre 2017 - Ombrelloni in piazza Duomo al posto dei dehors. Il professor Gurrieri scrive questa lettera aperta al soprintendente Andrea Pessina richiamando la necessità di tutelare decoro e bellezza per non farsi travolgere dalla sola logica del profitto legato al turismo di massa

CARO PESSINA, so bene che sono tempi duri per i soprintendenti, sempre più soli e distanti dal “superiore” ministero. Il quale sembra più attento a curare rapporti diretti con i comuni piuttosto che con i suoi uffici periferici.

L’azzeramento delle Direzioni regionali, riperimetrate in “Segretariati”, ha poi reso più debole l’efficacia ministeriale nei comportamenti avversi alla tutela dei beni ambientali e paesaggistici, ove gli enti locali agiscono con strumenti, in genere, assai deboli. Ma proprio per questo sono a chiederti, con altri che hanno a cuore le piazze storiche di Firenze e che credono ancora nella funzione delle soprintendenze, di aver coraggio, di non sentirti solo e opporti a questo scempio annunciato degli ombrelloni in piazza san Giovanni e intorno al Duomo. Si aggiungerebbe altro malanno al danno già presente con i dehors concessi qualche tempo fa.

IL ‘CODICE dei beni culturali’ tutela le “piazze storiche” e dunque il ministero ha facoltà di impedire altri striscianti offese. A ciò è da aggiungere che per il centro di Firenze vige il monitoraggio Unesco; non solo, c’è anche un “protocollo d’intesa” fra soprintendenza e comune (ottobre 2011), secondo cui entrambi sono impegnati ad “assicurare e sostenere la conservazione del patrimonio culturale, favorendo la pubblica fruizione e la valorizzazione”.

GLI OMBRELLONI sarebbero l’esatto contrario di questo impegno! Ecco allora necessario un atto di coraggio, un atto di civiltà contro lo strapotere del neoliberalismo urbano. Caro soprintendente, il mondo ci guarda e, sicuramente il “New York Times” è pronto a svergognarci. E’ da augurarsi che anche il ministero voglia muoversi. La città, nonostante i suoi sforzi, sembra ormai prigioniera di una logica che tutto travolge senza far prigionieri: il profitto sul turismo avanti tutto. L’urbs perfecta di Leonardo Bruni, la città che Rilke ammirò, che Berenson difese, rischia ancora una volta di vedere offeso il suo volto unico al mondo. Non possiamo permetterlo.