Due aretini nella storia dello Zecchino d'oro: Luigi Tanganelli e Barbara Sedici

A sessant'anni dalla storica manifestazione canora per bambini, i ricordi di chi ha cantato in televisione nel 1969, quando la tv era ancora in bianco e nero, e nel 1982

tanganelli

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Arezzo 8 dicembre 2017 -  Mentre stasera va in onda la celebrazione delle sessanta edizioni del primo festival della canzone per i bambini con Carlo Conti su Rai Uno, la memoria corre indietro anche a due aretini che ne sono stati protagonisti. Luigi Tanganelli, pianista e docente, ci fece capolino nel 1969, mentre Barbara Sedici, cantante di orchestra e presidente dell’associazione Aidi, fu protagonista nell’edizione del 1982. Tante emozioni da parte dei due aretini che al tempo erano dei bambini: «Mi ricordo delle selezioni in piazza Grande – racconta Tanganelli – ero stanchissimo, si doveva aspettare tanto e a un certo punto feci pure un pisolino». Il maestro Tanganelli della musica ne ha fatto una ragione di vita e una carriera, dopo essersi diplomato in pianoforte ora frequenta i più importanti palcoscenici e continua con la sua attività di insegnante, della partecipazione a quella edizione dello «Zecchino» quasi se ne era dimenticato, eppure quell’anno fu un’edizione strepitosa con la canzone «Quarantaquattro gatti» e Cristina d’Avena col «Valzer del moscerino», la prima in Eurovisione. «Ho un ricordo lontanissimo, furono i miei genitori a pensare che poteva essere una possibilità, io nel frattempo avevo già iniziato a studiare pianoforte». Una trasferta lunghissima a Bologna, dove la famiglia Tanganelli si trasferì armi e bagagli per un mese. «Dovevo cantare la canzone ‘Torero Camomillo’, la provammo a lungo poi all’ultimo ce la cambiarono con ‘Tre guerrieri indiani’».

Il periodo all’Antoniano di Bologna non fu proprio tutto liscio, le selezioni e le prove erano intense e non mancavano dei test che sono rimasti ben impressi nella memoria di Luigi Tanganelli: «Mi ricordo che a un certo punto mi dissero che dovevo mangiare una caramella che mi avrebbe fatto piangere», fortunatamente non ci furono conseguenze. Ora Tanganelli fa tutt’altro tipo di musica e le canzoncine pop non sono che un ricordo d’infanzia, legato anche alle esibizioni nella kermesse castiglionese del «Casserino d’oro». «Credo profondamente nella ricerca di talenti – afferma Tanganelli – ma io non lavoro come nei talent, quello è un contesto puramente spettacolare, la ricerca parte dal sacrificio e dalla passione senza tanti riflettori».

NON VIVE di sola musica, ma non ha mai lasciato questa grande passione Barbara Sedici che incontrò Cino Tortorella nel 1982 e si cimentò in «Bambini attenti, attenti» in un duo insieme a Marco Dirani. Per lei addirittura c’è stata anche una comparizione a «Piccoli fans» di Sandra Milo. Anche nei suoi ricordi c’è l’estenuante trasferta a Bologna: «Avevamo tempo anche per fare i compiti, io avevo sei anni, ci facevano giocare, ma la maggior parte della giornata era per le prove e per le registrazioni del disco». Furono i genitori della cantante aretina a spingerla a partecipare: «Mia madre si accorse che cantavo e ballavo già a 4 anni di fronte allo specchio, avevo una predisposizione innata all’esibizione». Per Barbara Sedici i ricordi di quell’anno allo «Zecchino d’oro» sono positivi: «Erano tutti molto gentili con noi, addirittura un bambino si innamorò follemente di me, io però ero concentrata sul canto e non gli detti corda». Tantissime selezioni e continue scremature nelle tre settimane allo «Zecchino»: «Le superai tutte, per me fu un’esperienza positiva, non sono diventata famosa con la musica, ma continuo a cantare con ‘L’orchestra allegria’»

MASSIMO PUCCI