Suspense Bpel, le risposte di Visco: sofferenze svalutate al 17%, scelta UE

E' la percentuale che restringe le speranze degli investitori. Le considerazioni del governatore nel documento depositato per l'udienza di insolvenza. Compromessi patrimonio e liquidità, a rischio il sistema banche. I conti dei commissari: con loro calo di raccolta e impieghi; Suspense, chiusa l'udienza: verso l'insolvenza?

Ignazio Visco

Ignazio Visco

Arezzo, 10 febbraio 2016 - E' firmato direttamente dal governatore Ignazio Visco il "parere obbligatorio" della Banca d'Italia che era stato depositato nei giorni scorsi in vista dell'udienza per l'insolvenza e che adesso è a disposizione dei giudici cui tocca di pronunciarsi. Il documento, tre paginette che non aggiungono molto quanto alla situazione finanziaria della vecchia Bpel rispetto alla relazione del liquidatore Giuseppe Santoni, riassume le condizioni drammatiche in cui erano i conti della banca alla data del 22 novembre, la domenica in cui viene varato il decreto salvabanche.

Ma regala anche una risposta ad un tela di scottante attualità dal decreto del 22 novembre. Svalutare i crediti deteriorati al 17%, dice in sostanza il numero uno di via Nazionale, è una scelta presa sulla base delle indicazioni di Bruxelles. E' da quello che dipende il calderone nel quale si sono ritrovati obbligazionisti subordinati. Nei giorni scorsi, le sofferenze di Etruria (un miliardo e 935 milioni) sono transitate in Bad Bank ad un valore ridotto a circa 330 milioni. Sarebbe bastato un altro calcolo a coprire i 252 milioni di bond che si sono rivelati carta straccia nelle mani dei risparmiatori.

Ma, scrive il governatore, «per la valutazione delle sofferenze della banca destinate a essere cedute all’ente ponte (la nuova Etruria Ndr) e successivamente al veicolo per la gestione delle stesse (cioè la Bad Bank Ndr), si è tenuto conto della metodologia indicata nella Comunicazione della Commissione Europea del 25 febbraio 2009 (2009/ C 72/01) applicata con criterio semplificato, tenuto conto del limitato tempo a disposizione per la stima».

In sostanza, dice Visco, Bankitalia non ha fatto altro che applicare le regole comunitarie in vigore da quasi sette anni. Bankitalia si era già difesa informalmente da ogni accusa dicendo di aver seguito le regole europee, adesso il governatore lo mette per iscritto nel parere obbligatorio di cui i giudici hanno discusso lunedì proprio mentre fuori dall’aula della Vela i risparmiatori beffati inscenavano l’ennesima protesta.

Nel giorno della risoluzione il patrimonio della banca era ridotto a 22 milioni, scrive Visco, ben sotto la soglia prudenziale del patrimonio di vigilanza, mentre la liquidità non superava i 335 milioni, ossia il 4,6 per cento dell'attivo. Solo nell'ultimo mese la fuga di depositi era stata di 228 milioni (due miliardi il calo di raccolta dall'11 febbraio del commissariamento.

Per questo, secondo il governatore, si è reso necessario il decreto, perchè la situazione stava mettendo in pericolo la solidità e la fiducia verso l'intero sistema bancario, mentre la soluzione inizialmente individuata, quella dell'intervento del fondo interbancario, aveva incontrato l'opposizione di Bruxelles come "aiuto di stato".

Tuttavia, non è in corso alcuna inchiesta della procura sulla fuga dei depositanti privilegiati che avrebbero ricevuto informazioni privilegiate sulla situazione finanziaria della banca. Fonti di Palazzo di giustizia lo smentiscono seccamente. Del resto, non c'era bisogno di insider news per sapere delle condizioni in cui era ridotta la vecchia Bpel, bastava leggere le cronache dei giornali.