"Back in Time", la festa dei centomila. Comanducci: una scommessa vinta FOTO

Terza giornata di gran folla ma sotto le prime due: ma i numeri sono vertiginosi. Stima tra ottantamila e centomila presenze complessive, secondo il Comune perfino oltre. Carosello finale multi-epoche

La chiusura con l'araldo

La chiusura con l'araldo

Arezzo, 1° agosto 2016 - Ha frenato un po' ma rimanendo comunque un'altra serata di pazza folla. Una domenica sera che non compete con il venerdì e con il sabato,due giornate che avevano fatto di "Back in Time" un fenomeno a sorpresa. Ma chiude con un volume di presenze impressionante. La stima viaggia tra le 80 mila e le centomila presenze, naturalmente sparse tra le varie location della manifestazione e su tutti gli orari. Un esordio che lascia il segno.

Nel terzo giorno a frenare è soprattutto la Fortezza, che poi era stata la marcia in più della tre giorni. Un mare di gente, beninteso, ma non più gli stop agli ingressi se  non solo a tratti e code meno massicce agli stand. Stand dai quali filtrano però le conferme di affari d'oro nei tre giorni, con dati che superano quelli di altri eventi simili, compreso l'evento in piazza Grande di primavera.

Perr il resto la serata è corsa via in una sorta di carosello finale, suggellato poco prima di mezzanotte da cerchi di cavalieri, incroci, sfilate finali. E chiuso dall'annuncio dell'araldo davanti alla statua del Prato, lo stesso annuncio che venerdì sera aveva aperto questa strana festa dal sapore storico e da centinaia di personaggi diversi.

SECONDO GIORNO. Doppietta del Back in Time: il nuovo evento del centro storico, sorta di viaggio nel tempo tra Medioevo, Romani e Rinascimento, piazza un'altra serata di pazza folla. Quando ancora la notte è giovane e le code alla Fortezza lunghe già si profila un bis che sigilla se non altro la presa di questo appuntamento che dal niente è già arrivato a migliaia e migliaia di presenze, concentrate soprattutto dalla parte alta del Corso fino al Prato e oltre le mura. Poi arriva la conferma, ormai scontata.

All'una di nottte il centro è ancora un mezzo vulcano. Aperte diversi degli stand nel mercatino di piazza Grande, aperti i locali, il flusso continuo di gente che scende dalla Fortezza. Per tre giorni, oggi sarà il gran finale, Arezzo sembra essersi proiettato in una dimensione diversa.

Il cartellone è lungo ma pochi ci guardano. Dell'evento conta poco che ci siano duelli, gladiatori, damigelle o messeri, rappresentazioni o gare di palla elastica. Conta andare in giro e scoprire cosa c'è, prendere quello che arriva. Solo un filo più selettivo l'appuntamento all'Anfiteatro, durante la giornata spesso tagliato su misura dei bambini e quindi delle famiglie.

Gli altri sono un percorso, esattamente come un "presepe della storia": gli accampamenti, le tende, il fuoco. Non conta l'ordine con cui li trovi, sono lì e quando passi ti aspettano. Certo la "capanna" è in Fortezza. Quando alle 22.30 prendono il volo le lanterne, fuori della porta c'è una coda di duecento metri, fino alla statua del Prato. La gente non può entrare, le uscite di sicurezza impongono un tetto di presenze e quando viene superato scatta la chiusura: ma il limite diventa una molla. La sola idea di non poter entrare moltiplica gli arrivi, è il gioco dell'esserci e del non esserci.

Di sicuro è un'occasione di riscoperta della Fortezza. C'era già la mostra di Theimer ma un evento popolare è come ripresentarla ufficialmente alla città. Di sicuro è un evento che non ha radici profondissime, più che ad una tre giorni di storia comincia a somigliare ad un grande gioco, una Gardaland del tempo, dove andare, divertirsi, naturalmente mangiare in un'ambientazione ben costruita. Di fatto non ha molte altre pretese ma altrettanto di fatto funziona e calamita il grande pubblico. Oggi il gran finale.

LA PRIMA GIORNATA. Aspettano pazienti al cancello della Fortezza. Perché dentro c'è troppa gente. Spunta a sorpresa un tetto, più di mille no, probabilmente in una fase nella quale ancora il monumento deve trovare un suo assetto definitivo e ospita ancora tanti elementi da mettere a regime. Ma loro aspettano il loro turno. Il turno per entrare nell'ascensore della storia.

Back in Time è partito ed è partito andando forse perfino al di là delle previsioni dei suoi organizzatori. Te ne accordi non subito ma nel tardo pomeriggio, quando la gente comincia a risalire i vari angoli del percorso. Cominci a sospettarlo quando perfino nell'Anfiteatro si fa sotto un buon numero di bambini intorno ai duelli e ai personaggi in costume. Ne sei certo al tramonto.

Perché a quel punto la risposta la tocchi con mano.Un fiume che dalla parte bassa del Corso risale verso l'alto. Incrociando gruppi di armati, sbandieratori, chiarine.

Piazza Grande è trasformata dal mercato rinascimerntale: le botteghe accendono le candele, riempiono la piazza ma anche via Vasari e via dei Pileati. Un gruppo di operatori è al Praticino.La gastronomia comincia a marcare il territolrio: in via Vasari i due o tre stand tra ciacce e prodotti da forno cominciano ad avere la coda davanti.

I negozi non ci credono, la maggioranza resta chiusa dopo una certa ora. La movida qua e là ne soffre, specie intorno a San Francesco, mentre alcuni locali della città alta lavorano bene. E bene anche a Sant'Agostino, dove un altro mercatino trascina la festa in un altro angolo di centro. 

Ma è niente rispetto a quello che sta per avvenire in Fortezza. Terreno dell'Ascom, che organizza una collaterale in gran parte gastronomica con puntate anche nella musica e nello show (il concerto di Lindo Ferreti tra i cavalli).La folal si accalca, tra i tavoli e i bordi del parapetto. La curiosità dello spazio e l'appetito fanno la differenza.

Al cancello cominciano ad essere bloccati gli ingressi: oltre il tetto dei mille stop, poi riparte. Intantio intorno i mangiatori di fuoco e le altre attrazionj si esibiscono circondati da un buon pubblico. Il Prato è strapieno, la salita dalla piazzetta Madonna del Conforto pure. E così fin oltre mezzanotte. Quando la prima giornata si chiude. In attesa che il "presepe del tempo" si ricomponga tra qualche ora.