Bankitalia preme su Ubi: Etruria entro il 31 ma l'affare slitta, Npl ad Atlante

Il Ceo Massiah potrebbe avere il mandato a chiudere ma non è detto che la firma arrivi prima di San Silvestro. Marco Donati: un tavolo con Morando per i risparmiatori Bpel

Viktor Massiah

Viktor Massiah

Arezzo, 29 dicembre 2016 - Il comitato investimenti del fondo Atlante 2 ha dato il suo nulla osta all'acquisto di una fetta consistente dei crediti deteriorati (Npl) di Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti, le tre good bank che a breve dovrebbero essere cedute a Ubi Banca. Domani, a quanto viene riferito da fonti vicine all'operazione, si terranno i consigli delle tre good bank per deliberare sulla cessione di circa due terzi dei 3,7 miliardi di euro di crediti ancora in portafoglio, così da permettere a Ubi di rilevare le tre banche ripulite da buona parte dei propri Npl.

Restano però da sciogliere alcuni nodi legali prima che la cessione possa essere perfezionata, per cui l'intesa tra Ubi e il Fondo di risoluzione arriverà con ogni probabilità dopo l'Epifania. Anche i consigli di Ubi che si stanno svolgendo oggi serviranno per un aggiornamento da parte del consigliere delegato Victor Massiah, non essendo ancora maturate tutte le condizioni per formulare un'offerta vincolante.

Intanto Il parlamentare aretino Marco Donati si è reso promotore di un incontro sul Decreto Banche al quale parteciperà il Vice-Ministro dell'economia Enrico Morando che si terrà nei primi giorni di gennaio a Montecitorio. L'incontro ha come scopo la ricerca di soluzioni destinate ad estendere, all'interno del nuovo decreto rivolto al sistema bancario, le tutele per i risparmiatori di Banca Etruria, Carife, CariChieti e Banca Marche. A questo proposito, su iniziativa dello stesso deputato aretino, stanno aderendo all'incontro numerosi parlamentari della Toscana, dell'Umbria, delle Marche, dell'Abruzzo e dell'Emilia Romagna. Nei prossimi giorni, in attesa che il testo venga ufficialmente depositato e si conosca quale delle due Camere lo esaminerà per prima, inizierà il lavoro per individuare possibili soluzioni da portare all'attenzione del Vice-Ministro.

GIORNI CALDI nonostante la temperatura invernale. Continua a essere data per imminente la firma di Victor Massiah, amnministratore delegato di Ubi, sulla proposta vincolante di acquisto di Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti, tre dei quattro istituti di credito risolti con il decreto del novembre 2015. Il tempo ormai stringe e secondo fonti finanziarie attendibili,si darebbe fatto stringente il pressing di Bankitalia sull’istituto bergamasco. Stamani sono tornati a riunirsi gli organi di Ubi, consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione: Massiah potrebbe avere il mandato a firmare, anche se non è detto che il tutto possa perfezionarsi entro San Silvestro ed è possibile, anzi probabile, uno sconfinamento nell'anno nuovo

Lo scopo di Bankitalia invece è quello di chiudere entro il 31 dicembre e la richiesta sarebbe stata avanzata a Ubi in conference call dall’Organo di Vigilanza. Inizialmente si era parlato della chiusura entro Natale, adesso è San Silvestro la data più gettonata e si parla con insistenza anche di un possibile consiglio di amministrazione a Bergamo proprio nell’ultimo giorno dell’anno. E addirittura le ultimissime notizie darebbero già per domani la riunione del cda di Banca Etruria, in simultanea con quelli di Banca Marche e Carichieti per deliberare sulla vendita di un pacchetto di crediti deteriorati al Fondo Atlante. E’ la famosa cessione che servirà a ripulire il portafoglio dei tre istituti in vista delle «nozze» con Ubi. . MA È BENE andarci con i piedi di piombo, anche se l’arrivo in Toscana di Ubi Banca non pare più in discussione e anzi viene dato per scontato: troppo avanzate le trattative che hanno portato Massiah, con il via libera dell’Europa, a ottenere condizioni molto vantaggiose per l’acquisizione delle tre sorelle. E’ chiaro che in via Calamandrei l’attesa è spasmodica, ma è solo questione di giorni anche se, in ultima analisi, l’offerta vincolante potrebbe pure slittare a dopo le festività. L’ACCELERAZIONE chiesta da Bankitalia, e che riguarda pure la Popolare dell’Emilia Romagna ormai prossima all’acquisizione di Ferrara, è anche in relazione al fatto che domani scade il finanziamento da 1,4 miliardi concesso dalle banche ponte alla Rev, la bad bank us cui sono confluiti i crediti deteriorati. E il prestito va ovviamente rimborsato per poi essere rifinanziato, operazione per la quale è stato costituito un pool di banche capeggiato da Intesa Sanpaolo, Unicredit e la stessa Ubi; rifinanziamento che ha però come condizione essenziale l’arrivo dell’offerta vincolante di acquisto. IL RISCHIO potrebbe essere quello di un congelamento dello stanziamento, ipotesi che Bankitalia non intende contemplare. Non mancano però alcuni nodi da sciogliere, quali la vendita degli npl, i contenziosi in essere con la clientela, la questione del personale. Su queste tematiche Ubi ha chiesto precise garanzie che riguardano innanzitutto la ricapitalizzazione, per la quala dovrà essere il Fondo di Risoluzione a intervenire. Quanto al contenzioso, Bergamo ha detto in modo chiaro che dovranno essere le vecchie banche a tenerselo in carico. Infine l’istituto di Massiah chiede la garanzia che nulla dei crediti deteriorati ceduti alla Rev potrà tornare indietro. Si tratta di punti importanti che però non vanno a impattare sull’esito finale dell’estenuante trattativa che va avanti da mesi e che è davvero in dirittura di arrivo. Su un altro fronte, ma sempre parlando di garanzie, vanno ricordate quelle chieste dai sindacati nella direzione della salvaguardia del personale, risorsa fondamentale anche per l’economia dei territori di riferimento di Banca Etruria. Un appello al mantenimento dei livelli occupazionali è stato lanciato su queste colonne pure da Andrea Fabianelli, presidente della Confidustria di area vasta.

Sergio Rossi