Una fucilata al petto. Così Paola ha ucciso il marito Dino. L'accusa: omicidio volontario

Domani avrebbero avuto l'udienza di divorzio. Sempre per domani l'autopsia dell'uomo / LE FOTO

Dino Gori, 64 anni. A ucciderlo è stata la moglie Paola che poi si è immediatamente costituita

Dino Gori, 64 anni. A ucciderlo è stata la moglie Paola che poi si è immediatamente costituita

Arezzo, 19 ottobre 2016 -  Omicidio volontario: questa l'accusa ipotizzata nei confronti di Paola Marzenta, la 58enne che ieri pomeriggio a Campolungo di Lonnano ha sparato all'ex marito Dino Gori, 64 anni, pensionato, ex maresciallo dell'Aeronautica, uccidendolo sul colpo.

La donna, che dopo l'omicidio ha chiamato il proprio legale Saverio Agostini, si è successivamente costituita ai carabinieri avvalendosi tuttavia della facoltà di non rispondere davanti al pm Andrea Claudiani. Per domani è prevista l'autopsia.

La donna, un'imprenditrice agricola, titolare di un allevamento ovino, si trova in carcere a Firenze dopo una notte trascorsa in gran parte in caserma a Pratovecchio. Secondo quanto emerso la coppia litigava spesso ma si aiutava nei momenti di difficoltà. Ignoti al momento i motivi del gesto.

LA TRAGEDIA Spara al marito e lo uccide. Poi chiama i soccorsi, l’avvocato e si costituisce. Il delitto è avvenuto nel pomeriggio di ieri a Campolungo, una località montana nel comune di Pratovecchio Stia. Secondo le prime ricostruzioni la donna, Paola Marzenta, 58 anni, di Pratovecchio, ha imbracciato un fucile da caccia, regolarmente detenuto in casa e custodito in un armadietto blindato, per poi sparare al marito, Dino Gori, pensionato di 64 anni, uccidendolo. Subito dopo la donna oltre al suo avvocato, ha chiamato  i soccorritori del 118, che tuttavia, una volta giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Dino
Dino

Straziante il dolore del figlio, Andrea Gori, 40 anni: quando è arrivato nella casa dei genitori, chiamato dalle forze dell’ordine, non sapeva ancora che il padre era morto e nemmeno poteva immaginare la tragedia che si era appena consumata. Sono bastati pochi attimi per capire l’epilogo dell’ultimo probabile litigio. Inevitabile il suo straziante grido di dolore nel momento della notizia.

Il reale motivo che sta alla base del delitto, in realtà non è ancora stato rivelato. Assistita fina da subito dal suo avvocato, la donna è rimasta diverse ore sul posto, e poi in caserma a Pratovecchio, senza però rilasciare alcuna dichiarazione. Certo i rapporti tra moglie e marito erano molto tesi: la separazione era arrivata nel 2001 dopo anni di forti scontri e l’udienza di divorzio era stata fissata per domani mattina nel tribunale di Arezzo. Secondo alcune indiscrezioni, la cinquantenne aveva accusato alcuni disturbi, legati - come ha confermato l’avvocato Agostini - a una patologia scheletrica che le stava provocando gravi difficoltà a camminare e a muoversi.

Il luogo dell'omicidio
Il luogo dell'omicidio

Proprio i problemi di salute della moglie e la volontà di assisterla, avrebbero emotivamente impedito all’uomo di allontanarsi dalla casa coniugale, di proprietà della donna. Era stata quest’ultima a chiedere per prima la separazione, e a volere poi insistentemente il divorzio. Troppo legato a quella casa, dove insieme avevano cresciuto il figlio e dove tutt’ora la vittima custodiva cavalli e altri animali da cortile. Troppo preoccupato per le condizioni della moglie, che sembravano peggiorare. Dino da Campolungo, non se ne era mai voluto andare, scegliendo di vivere in una piccola casa a fianco alla moglie e di proprietà di quest’ultima, e continuando ad accompagnarla alle numerose visite alle quali regolarmente si sottoponeva.