L'area in degrado della Lebole
Arezzo, 25 settembre 2016 - Uno sguardo oltre il degrado. Il Tar ha finalmente fissato la data per discutere il ricorso presentato contro il progetto di trasformazione dell’area: il 23 novembre. Se il ricorso presentato da alcuni commercianti della galleria intorno all’Ipercoop (anzi a questo punto Coop) dovesse essere respinto a quel punto i tempi diventerebbero stringenti, come forse mai sono stati in questa sofferta vicenda urbanistica.
Il proprietario dell’area Marco Carrara aspetta di far fruttare un investimento fatto quasi una generazione fa, già dal 2017 dovrebbe essere in grado di avviare i lavori. Lì, in quel lato del piazzale destinato a diventare un altro polo della grande distribuzione: la seconda sede di Esselunga, quella di Euronics (in sostituzione di via Mecenate) e altri insediamenti commerciali. E in mezzo un parcheggio robusto.
Insieme all’intervento Anas per la trasformazione del raccordo. Se invece il Tar dovesse accogliere il ricorso arrivato in zona Cesarini a quel punto il set rimarrebbe aperto e saremmo probabilmente a riavvolgere la storia da capo. Il ricorso è articolato, ben 14 punti all’esame del Tar. Sintesi? Un piano di trasformazione come quello ha forti ricadute su tutte le aree circostanti: e quindi richiederebbe valutazioni integrate e verifiche approfondite.
Da questo punto di vista la proprietà ha giocato di anticipo, chiedendo a giugno l’avvio proprio della verifica di impatto ambientale. Ma i ricorrenti puntano su una griglia molto ampia di eccezioni.A questo punto almeno i tempi sembrano più o meno certi.
Intanto il Comune ha avviato la progettazione della maxi-rotatoria Fiorentina. Era stata fatta scivolare nel piano triennale, anche alla luce dei tempi più lunghi all’area Lebole, ma ora entra nella fase di attuazione.