Consumi, Arezzo è quarta in Toscana. Ma contemporaneamente aumentano le nuove povertà

BIggeri (Polo Universitario): "Si allarga il gap sociale, ceto medio in sofferenza"

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Arezzo, 4 settembre 2014 - C'è chi spende di più e chi diventa più povero, tutto questo condito da un'ormai cronica sofferenza del cosiddetto ceto medio. E’ l’analisi emersa al margine della tre giorni di workshop «Comparazione nazionale e internazionale su prezzi e qualità della vita», organizzata dal Polo universitario aretino con il contributo di Banca Etruria.L’evento si è concluso con una tavola rotonda dedicata al programma di comparazione internazionale promosso dalla Banca mondiale.

In particolare è stata presa in considerazione la stima della parità di potere di acquisto per sub aree all’interno delle economie mondiali più importanti e, in un secondo momento, è stata analizzata la situazione italiana per province, tenendo presente le stime realizzate per consumi e il tasso di povertà. Ne è emerso che Arezzo è la quarta provincia in Toscana per consumi, con una spesa per famiglia di 1590 euro, dove per spesa si intende tutto compreso, dalle utenze al supermercato alla rata del mutuo. Come spiega il professor Luigi Biggeri, presidente del Polo universitario: «I valori sono stati calcolati in termini di numero di persone equivalenti, cioè tenendo presente che non si può mettere sullo stesso piano una famiglia nella quale ci siano cinque figli con una che ne abbia soltanto due. Il primo posto in Toscana spetta a Firenze, poi Siena e Pisa. Aumenta, però, anche la percentuale delle famiglie che hanno una spesa mensile per consumi inferiore ai 1067 euro e che quindi si trova alla soglia della povertà, sempre stimata per numeri equivalenti». Insomma, a fronte di chi può spendere anche ben oltre lo stretto necessario, c'è chi deve stringere la cinghia e non di poco. 

In questo caso Arezzo è terza dopo Grosseto e Massa Carrara. Insomma, chi tanto chi niente. Una curiosità viene dal calcolo della disponibilità del reddito netto annuo per famiglie. La media aretina è di 19500 euro, ma va meglio in Casentino e Valtiberina dove le famiglie hanno a disposizione 20100 euro l’anno mentre va peggio in Valdarno e Valdichiana con una disponibilità poco superiore ai 18 mila euro. Un dato per certi versi sorprendente che si può spiegare con un’incidenza più che positiva dell’agricoltura sull’economia locale ma anche con una diversa modalità di accedere ai consumi.