Mille all'addio a don Buchicchio, città in lutto. Vescovo: Bello aver avuto un prete così

Gente anche fuori della chiesa. Parroco da 30 anni, presidente dell'istituto per il sostentamento del clero. "Tu religioso, io laico: ciao amico mio": il ricordo di Mario Rigli

Don Donato Buchicchio

Don Donato Buchicchio

Arezzo, 26 aprile 2016 - C'erano tutti a dirgli addio. Uno straordinario numero di fedeli  ieri pomeriggio ha preso parte al funerale di don Donato Buchicchio, 68 anni, per trent’anni parroco a Terranuova, morto lunedì dopo una breve malattia. Più di mille persone hanno preso parte alle esequie nella chiesa principale del paese, quella che Donato aveva contribuito a realizzare.

Tutti non potevano entrare e qualche centinaio ha seguito la cerimonia dal piazzale esterno della chiesa. A celebrare il rito il Vescovo di Arezzo Riccardo Fontana, attorniato da tutti i sacerdoti della Diocesi. Durante l’omelia, Monsignor Fontana, che quando è entrato in chiesa ha baciato la bara del defunto, si è interrotto due volte per la commozione. «Grazie, Signore, per averci dato un prete così» ha detto l’Arcivescovo.

Concreto, capace di portare a fondo ogni promessa e di trasformare le promesse in mura: ma anche abbastanza sensibile da lasciarsi dietro una scia di dolore. Quella che in Valdarno e non solo accompagna la morte di don Donato Buchicchio.

Parroco di Terranuova, vicario pastorale per il Valdarno superiore ma anche presidente dell'istituto per il sostentamento del clero. 

Guidava la parrocchia valdarnese dal 1985, in punto di riferimento per l’intera vallata. Da qualche anno aveva dato vita al percorso dell’Area pastorale: 10 parrocchie, 4 sacerdoti e 12 mila abitanti, tutti raccolti in uno stesso progetto pastorale. Gli altri preti polacchi, lui gli faceva da guida e da "chioccia", insieme avevano organizzato una rete che lasciava a ogni comunità i suoi spazi e i suoi riti. Tante le iniziative per i giovani: tra i fiori all’occhiello l’oratorio di San Benedetto, di cui don Donato andava particolarmente fiero.

Sempre a Terranuova aveva fortemente voluta la costruzione della nuova chiesa di Santa Maria Nuova, inaugurata nel 2010, dopo 3 anni di lavori. Un gioiello, disegnato dall'architetto Botta, l'ultima costruzione impegnativa nel campo dell'edilizia sacra degli ultimi anni.

«Sono molto legato a Terranuova. Posso aver commesso molti errori nel mio percorso. Ma una cosa la debbo dire. L’amore, da parte mia, non è mai mancato». Furono queste le parole che don Donato Buchicchio, il 28 novembre scorso, aveva scandito in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla sua persona. Era stato un giorno di festa per la comunità terranuovese. Festa che oggi si è invece trasformata in dramma, dopo la morte del prelato, avvenuta nella giornata di ieri nella clinica delle Suore di Santa Maria di Leuca a Roma.

Sconvolto il sindaco Sergio Chienni. «Per Terranuova e non solo – ha detto commosso – è un dolore profondo, intriso di tanti ricordi belli e del bene grande che ha voluto alla nostra comunità».

Sui social network tantissimi i messaggi di affetto e di cordoglio. Particolarmente toccante il ricordo di un amico d’infanzia, Mario Rigli, che ha accumunato Donato ad un altro parroco che ha fatto la storia di Teranuova, Don Felice. Da lui aveva ereditato il Convento che era una fucina culturale e di impegno oltre che di fede. Nel novembre scorso, in occasione della consegna della civica benemerenza, il consiglio comunale di Terranuova motivò il conferimento sottolineando « l’importante apporto dato al miglioramento e alla valorizzazione della realtà sociale del nostro paese».

Il campeggio con i ragazzi, la passione per il fumo della quale non si era mai liberato, la capacità di unire la vocazione con i piccoli piaceri della vita, la vita data al Conmvento anche come luogo di incontro culturale.