Name: Piero Pelù al Tuscany Hall per gli alluvionati canta "Gigante" (Video Olga Mugnaini)
Uploaded: 2024-01-03T23:31:47.579Z
Channel: Redazione Video
Description: Piero Pelù al Tuscany Hall per gli alluvionati canta "Gigante" (Video Olga Mugnaini)

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Piero Pelù al Tuscany Hall per gli alluvionati canta "Gigante" (Video Olga Mugnaini)

I nostri video

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L’Fbi ha pubblicato un nuovo video del sospetto assassino dell’attivista conservatore Charlie Kirk mentre fugge dopo la sparatoria rinnovando l’appello di aiuto al pubblico. Il video mostra un uomo con cappellino da basket, occhiali da sole neri e una maglietta nera a maniche lunghe che corre su un tetto, scende dal bordo dell’edificio e cade a terra.

Si ritiene che il sospetto sia fuggito nel quartiere dopo aver sparato un colpo e non è ancora stato identificato. Gli investigatori hanno affermato di aver ottenuto indizi, tra cui un’impronta palmare, un’impronta di scarpa e un fucile da caccia ad alta potenza rinvenuti in una zona boschiva lungo il sentiero da cui il killer è fuggito.

Il sospetto omicida dell’attivista conservatore americano avvenuto mercoledì in un’università dello Utah non è ancora stato identificato né è stato citato un movente. Ieri l’Fbi di Salt Lake City aveva condiviso foto dello stesso sospetto: cappellino nero, occhiali da sole, t-shirt nera con l’immagine di una bandiera americana (sovrastata da quella che sembra essere un’aquila). Kirk era una delle principali voci pro-Donald Trump negli Stati Uniti.

Il governatore dello Utah Spencer Cox ha dichiarato che le autorità “chiederanno la pena di morte” una volta che sarà stato catturato l’omicida. “Stiamo lavorando con i nostri avvocati per preparare tutto il necessario, tra cui le dichiarazioni giurate, in modo da poter perseguire la pena di morte in questo caso”, ha detto Cox. “E questo accadrà qui nello Stato dello Utah”.

L'FBI Rilascia Video del Sospetto Omicida di Charlie Kirk: Appello al Pubblico per Identificazione

Studentessa di 19 anni racconta l&#39;incubo con cui vive da 4 mesi: &quot;Accanto alla mia immagine scritte volgari, il mio indirizzo, il numero di cellulare e l&#39;invito a contattarmi&quot;

Arianna Petti denuncia sui social: "Finta foto di me nuda diffusa in chat e affissa sui muri"

L&#39;animale &egrave; stato avvistato alla rotatoria che conduce all&rsquo;Obi,&nbsp;zona Case Bruciate

Lupo terrorizzato nel traffico a Pesaro: zig-zag tra auto e tir

Sdraiato su un tetto del Losee Center a circa 150-200 metri dal gazebo in cui è stato ucciso Charlie Kirk. Vestito di nero, un video lo riprende pochi istanti prima dell’attentato in cui ha perso la vita l’attivista di destra, da molti indicato come “l’influencer di Trump”. L’edificio su cui si trova questa persona è esattamente di fronte al punto i cui si trovava Kirk. Le immagini sono al vaglio di polizia e Fbi.

Il commentatore conservatore, sposato e padre di due figli, è stato colpito alla giugulare da un singolo proiettile mentre parlava alla folla di 3.000 persone (ironia della sorte) sulle sparatorie di massa di ieri pomeriggio.

Pochi istanti prima dello sparo, una figura in abiti scuri è vista immobile sul tetto del Losee Center, a circa 150-200 metri da Kirk, poco prima che venisse colpito.

Ci sono altri video in cui una telecamera inquadra la folla, si vede il presunto assassino alzarsi in piedi e correre sul tetto, presumibilmente unendosi alla folla di persone in preda al panico che è fuggita dalla piazza.

La moglie di Charlie Kirk, Erika Frantzve, con il figlio di tre anni e la figlia di 16 mesi, erano nella piazza e lo guardavano parlare quando è morto, secondo la BBC, ma sono rimasti illesi.

Due uomini sono stati arrestati sul posto, ma subito rilasciati, mentre gli agenti ora cercano disperatamente di trovare il tiratore, che è riuscito a fuggire dalla scena.

Gli agenti dell’FBI stanno ora collaborando con la polizia locale per rintracciare l’assassino, con il governatore dello Utah Spencer Cox che promette di catturarlo e suggerisce che l’assassino dovrà affrontare la pena di morte.

“A chiunque abbia fatto questo: ti troveremo. Ti processeremo e ti riterremo responsabile con la massima severità consentita dalla legge”, ha detto.

"Attentato a Charlie Kirk: figura sospetta avvistata sul tetto del Losee Center poco prima dello sparo"

✍🏻Dalla prima bozza su carta al ‘via’ definitivo:  un viaggio nella redazione di Reggio Emilia per vedere come il giornale prende vita, tra timoni, book e nottate d’impaginazione.

💪🏻Dietro ogni pagina c’è il lavoro di una squadra intera, per provare a stare al passo col ritmo della città.

E voi, conoscevate tutto il processo dietro alla produzione del giornale? Fatecelo sapere nei commenti👇🏻

di Elia Biavardi

"Dietro le Quinte del Giornale: Un Viaggio nella Redazione di Reggio Emilia"

È la mattina di un martedì soleggiato, a New York, l’11 settembre del 2001. Improvvisamente, le persone vedono un aereo volare a bassa quota verso le Torri Gemelle. Sta volando troppo, troppo basso. 

Alle 8.46 il velivolo si schianta sulla facciata della Torre Nord del World Trade Center. Una nuvola di fumo copre New York. Pochi minuti dopo, alle 9.03, un altro aereo colpisce il secondo grattacielo. Le due torri crollano nel giro di 1 ora e 42 minuti. 

Nelle stesse ora, un terzo aereo colpisce il Pentagono, in Virginia, e un quarto velivolo – diretto alla Casa Bianca – si schianta in un campo Pennsylvania al termine di uno scontro tra passeggeri e dirottatori. 

Ci vorranno mesi per contare le vittime: 2.996 morti, oltre 6.400 feriti. Si scoprirà che gli attentati suicidi erano stati messi in atto da un gruppo appartenente all’organizzazione terroristica islamica di al Qaeda. 

Poche settimane dopo l’attentato, gli Stati Uniti invadono l’Afghanistan allo scopo di deporre il regime dei talebani, che avevano dato asilo e supporto agli attentatori, e uccidere Bin Laden, leader di al Qaeda. 

Oggi, dopo 24 anni, chiunque vivesse o guardasse quei momenti, ricorda quei 102 minuti che hanno cambiamo l’America e il mondo.

🎬 di Arnaldo Liguori

"11 Settembre 2001: I 102 Minuti che Hanno Cambiato il Mondo"

Charlie Kirk, il presunto killer sul tetto del campus della Utah Valley University

Emozioni al concerto dedicato alla cultura hip hop di Emis Killa: il rapper brianzolo ha incoronato Lazza come suo unico erede.

Lazza incoronato da Emis Killa

Galeotte le bombolette di vernice spray: il rapper Jake La Furia avrebbe dovuto usarle per realizzare un graffito durante il concerto di Emis Killa. Nessuna delle tre, per&ograve;, ha funzionato e quindi lui ha lasciato perdere. &quot;Non va&quot;

Jake La Furia, problema tecnico al concerto di Emis Killa

La guerra in Ucraina, l’unità dell’Europa, la situazione di Gaza, ma anche la concorrenza economica. Sono alcuni dei temi toccati da Ursula von der Leyen nel primo discorso sullo Stato dell’Unione (Soteu) del suo secondo mandato. Nel tradizionale appuntamento di settembre davanti al Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea dice che “l’Europa sta lottando per la pace e la democrazia, per la libertà e la capacità di determinare i nostri destini. È una battaglia che combattiamo per il nostro popolo. Non illudiamoci: questa è una lotta per il nostro futuro”.

“Ho riflettuto a lungo se iniziare questo discorso sullo stato dell’Unione con una valutazione così dura – prosegue von der Leyen –. Ma la verità che il mondo di oggi è spietato. E non possiamo nascondere le difficoltà che gli europei incontrano ogni giorno. Sentono il terreno scivolare sotto i loro piedi. Sentono che le cose si fanno più difficili proprio mentre lavorano di più. Sentono l’impatto della crisi globale. Del costo della vita più elevato. Sentono la velocità del cambiamento che influenza le loro vite e le loro carriere. E si preoccupano dell’infinita spirale di eventi che vedono al telegiornale, dalle scene devastanti di Gaza all’incessante bombardamento russo sull’Ucraina”.

La presidente della Commissione europea non dimentica anche il Medio Oriente, condannando senza mezzi termini l’operato di Hamas ma sottolineando anche che “la carestia provocata dall’uomo non potrà mai essere un’arma di guerra”. “Ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Ma la situazione è bloccata senza una maggioranza – spiega –. Non possiamo permetterci di rimanere paralizzati. Per questo proporremo di sospendere il nostro sostegno bilaterale a Israele, di interrompere tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem. Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. Proporremo anche una sospensione parziale dell’Accordo di Associazione sulle questioni commerciali”.

"Von der Leyen: L'Europa Lotta per Pace e Democrazia tra Crisi Globali e Sfide Economiche"

Un’alba di paura a Carrara quella di martedì 9 settembre. Una violenta perturbazione ha colpito la città e il circondario, non risparmiando Massa. A far paura sul fronte di Carrara è stato il fiume Carrione. L’eccezionale quantità d’acqua dal cielo ha fatto gonfiare il corso d’acqua. Che ha rischiato di esondare.
Fortunatamente la situazione è poi tornata alla normalità, ma la vicenda ripropone il tema dei forti temporali, che colpiscono in maniera violenta in pochissime ore e che appunto mettono a rischio il reticolo minore. Su Carrara fa impressione la situazione della stazione pluviometrica di Torano, che ha registrato 165 mm di pioggia in circa quattro ore.

Proprio all’alba è arrivato l’avviso della Protezione Civile e della sindaca di Carrara: “A seguito delle forti piogge delle ultime ore il livello del Carrione potrebbe salire in maniera importante con il rischio di esondazione. La protezione civile è allertata e sta monitorando costantemente la situazione, fino a che non sarà passata l'emergenza l'invito è alla massima prudenza e ad allontanarsi dagli argini del torrente. Per segnalazioni 0585-641735”.

Tutto il territorio comunale ha avuto dell’emergenza. Alto il livello anche del Parmigliola, mentre sono state segnalate molte strade allagate. Un fiume di fango e sassi è sceso dalla zona di Gragnana. “Abbiamo avuto paura per il Carrione – dice la sindaca – ma la situazione è sotto controllo. Siamo a lavoro per intervenire sui numerosi danni che ci sono stati e ripristinare la viabilità dove ci sono stati problemi. Verifichiamo anche l’eventualità di frani. Ringrazio tutto il sistema di Protezione Civile a lavoro e sono vicina a famiglie e imprese che hanno avuto disagi. Facciamo il possibile per ripristinare la situazione entro breve”. La situazione in mattinata è dunque parzialmente tornata alla normalità. Adesso si attende l’eventuale nuova allerta meteo per mercoledì 10 settembre, quando sono previsti nuovi temporali.

"Carrara: Paura per il Fiume Carrione, Rischio Esondazione Dopo Violenti Temporali"

Precipita la situazione in Nepal. Dopo giorni di proteste di piazza contro il governo si è dimesso il primo ministro Sharma Oli. 

Ma le manifestazioni non si si sono fermate e il Paese è sempre più nel caos. Il bilancio della rivolta parla di almeno 22 morti, fonte India Today. Due giovani manifestanti sono stati uccisi oggi dagli spari della polizia nella capitale Katmandu. 

La protesta è esplosa dopo le accuse di corruzione che hanno investito l’esecutivo e a seguito della messa al bando di diversi social network da parte dell’autorità. Una decisione che ha scatenato la violenta reazioni dalla Gen Z. Chiuso l’aeroporto di Katmandu, stabilito il coprifuoco.

Segui la diretta🔗

"Nepal nel Caos: Dimissioni del Primo Ministro Oli, Proteste Continuano con 22 Morti e Coprifuoco a Katmandu"

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Roberto Cacciapaglia racconta "Time to be", il suo nuovo album

L'intervista di Andrea Spinelli a Eugenio in Via di Gioia per Soundcheck

Mauro Repetto ospite a Soundcheck

Scene

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Nel delitto di Garlasco, dove il tempo sembra non bastare mai a saziare il dubbio, la scena del crimine continua a raccontare la sua verit&agrave; con una precisione chirurgica.&nbsp;Le tracce azzerano le teorie creative, lasciano nudo il fatto nella sua crudezza. Resta, ad oggi, forse solo il presunto DNA maschile trovato sulle unghie di Chiara Poggi...

Delitto di Garlasco: la scienza chiude il caso?

Scene anatomia di un crimine puntata 37

Sulla scena di un crimine ogni elemento, ogni traccia ed ogni reperto pu&ograve; diventare una prova. Ma ad una condizione: che quell&#39;elemento sia adeguatamente raccolto, conservato e analizzato...

Scene, Garlasco: 18 anni dopo si torna sui reperti e sulla scena del crimine

Scene, anatomia di un crimine Pt.35

Una traccia dattiloscopica, la numero 33&nbsp;gi&agrave; repertata 18 anni fa ma considerata non attribuibile a nessuno, rimette tutto in gioco. Ma questa prova basta a collocare Andrea Sempio sulla scena del crimine?

Garlasco: dopo 18 anni Andrea Sempio è il nuovo indagato

&Egrave; nella cornice che si nasconde il senso pi&ugrave; profondo di un delitto. Nel caso di Andrea Sempio, e quindi nel delitto di Garlasco, quella cornice &egrave; una costellazione comportamentale rimasta a lungo in ombra: post pubblici quasi ossessivi nei giorni delle condanne di Alberto Stasi, frasi criptiche annotate nei suoi scritti &mdash; &quot;ho fatto cose cos&igrave; brutte che nessuno pu&ograve; neanche immaginare&quot;&nbsp;&mdash; e un passato improvvisamente cancellato prima del 2017, come se la memoria stessa fosse stata epurata, o riscritta.

Garlasco: Sempio e il linguaggio del corpo

Perquisizioni a casa di Andrea Sempio e dei suoi genitori, in un campo vicino ed anche nel canale Tromello. Ma cosa si cerca dopo 18 anni? E che cosa si pu&ograve; trovare che potrebbe dare una svolta all&#39;omicidio di Chiara Poggi?

Garlasco, dopo 18 anni l'ennesimo colpo di scena

Secondo il Gip, Vinicio Cantarini e secondo il tribunale del riesame di Bologna &egrave; stato Luis Dassilva. Entrambi, infatti, hanno rigettato la richiesta di scarcerazione del 35enne senegalese accusato di aver ucciso con 29 coltellate l&#39;ex infermiera in pensione. Ma &egrave; davvero cos&igrave;? Quali sono state le motivazioni che hanno spinto i giudici a decidere di tenerlo in carcere?&nbsp;

Chi ha ucciso davvero Pierina Paganelli?

Alberto Stasi &egrave; gi&agrave; semi-libero. Andrea Sempio &egrave; di nuovo un nome che pesa nel delitto di Garlasco. Mentre uno torna a respirare fuori dal carcere, l&rsquo;altro rientra dalla finestra della memoria giudiziaria.

Diciotto anni dopo, la madre dell&rsquo;amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, tace davanti ai carabinieri di Milano esercitando ai sensi del 199 cp un diritto pieno, quello di non parlare in quanto prossimo congiunto 
E crolla sotto la pressione. Il suo silenzio di luned&igrave; scorso, per&ograve;, nella logica spietata della cronaca, parla pi&ugrave; di mille parole. Ma &egrave; davvero cos&igrave;?

Delitto di Garlasco: perché il silenzio di una madre fa rumore dopo 18 anni

Condannato all&rsquo;ergastolo per l&rsquo;omicidio di Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello punta all&rsquo;appello per cancellare premeditazione e crudelt&agrave;. Ma la giustizia riparativa pu&ograve; davvero essere concessa a chi ha pianificato e calcolato ogni dettaglio del delitto?

Impagnatiello, dal ruolo di carnefice al tentativo di vittima: il ricorso che sfida la memoria di Giulia

Scene, anatomia di un crimine Pt.28

Filippo Turetta &egrave; stato condannato all&rsquo;ergastolo per l&#39;omicidio di Goiulia Cecchettin senza il riconoscimento di alcuna attenuante generica. Come nessuna &egrave; stata la piet&agrave; verso la donna che diceva di amare. Eppure, per la Corte d&rsquo;Assise di Venezia, non c&rsquo;&egrave; stata crudelt&agrave; nella sua azione omicidiaria. Cos&igrave; recitano le 143 pagine di motivazioni.

Caso Cecchettin: 75 coltellate non sono crudeltà, le motivazioni shock dell’ergastolo di Filippo Turetta

Il caso di Sara e Ilaria, vittime di chi non accetta di essere ignorato: finch&eacute; il sistema resta immobile, non ci sar&agrave; un&rsquo;ultima, solo la prossima

Non l’amore, ma l’assenza di sé: perché continuano a uccidere le donne

Il delitto di Garlasco: la verità è nei dettagli, non nelle illusioni investigative

Si riapre il caso  di Chiara Poggi, indagato un amico del fratello

Manuela Bianchi non &egrave; pi&ugrave; una persona offesa per la morte di Pierina Paganelli, Difficile, in verit&agrave;, credere che lo sia mai stata. Ora &egrave; formalmente indagata per favoreggiamento. Dopo tredici ore di interrogatorio, dopo una raffica di &quot;non ricordo&quot;, &egrave; crollata davanti agli uomini del sostituto procuratore Daniele Paci. Forse, per&ograve;, non abbastanza da dire tutto. C&#39;&egrave; infatti un buco nero.

Scene, anatomia di un crimine: l'omicidio di Pierina

Scene, anatomia di un crimine Pt.21

Scene, anatomia di un crimine Pt.20

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