Giulia e Rita, medico e infermiera di Pratovecchio, hanno pubblicato un video in cui gettavano alcuni prodotti sanitari come provocazione contro la guerra a Gaza. Il contenuto, nato per aderire a una campagna di pace, è diventato virale in poche ore: attacchi, critiche, perfino richieste di licenziamento. Altro che nubifragio, come quello fatto di pioggia che finora ha flagellato la città e buona parte della provincia: no qui c’è di più. “Non sono farmaci acquistati con i soldi pubblici ma campioni gratuiti: sono una confezione di salviettine e nell’altra c’è un integratore di sodio e potassio. Ma noi non li buttavamo di certo, i farmaci non si buttano, li abbiamo messi nel cestino per compiere un gesto simbolico, poi li abbiamo rimessi al loro posto”, spiegano Rita e Giulia. Un gesto che “faceva parte di una campagna più ampia”. Il collegamento con la provocazione, è l’adesione a una campagna che coinvolge molti operatori sanitari a sostegno del popolo palestinese e contro “le armi di Israele”. Tra le iniziative in ponte c’è la giornata internazionale del digiuno, programmata per il 28 agosto “alla quale prenderò parte”, dice Giulia che ha scelto di “essere e non solo fare, l’infermiera, perché voglio aiutare il prossimo. Mi sarebbe piaciuto far parte di Medici senza Frontiere perché sento forte in me lo slancio contro ogni guerra, al fianco dei più deboli”. Nel video in cui si scusano per il gesto filmato nei locali della Casa della Salute di Pratovecchio, il medico e l’infermiera ribadiscono: “I farmaci che sono stati gettati sono qui con noi in realtà. Non butteremmo mai via farmaci anche perché quello non è il corretto smaltimento. Si è trattato di un gesto simbolico volto alla pace e non altro, non volevamo offendere nessuno, né coinvolgere l’Azienda né i colleghi della Casa della Salute. Ci dispiace davvero tanto del fraintendimento che abbiamo creato e chiediamo scusa”. Luca Bigozzi ✍️
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